E’ stata data concreta attuazione alla Convenzione stipulata tra la Direzione dell’Istituto penitenziario e il Sindaco del Comune di Rossano, Stefano Mascaro, per l’utilizzo di alcuni detenuti destinati a svolgere attività di volontariato presso il canile municipale per la cura e il benessere degli animali.
La direzione del Carcere di Rossano, infatti, da sempre persegue la finalità di investire sulla persona detenuta e, nel caso concreto, ha selezionato alcuni detenuti a cui affidare responsabilità, autonomia e libertà, intesa come possibilità di agire in maniera diretta e, intenzionale, contribuendo, in tal modo, a migliorare il senso di autoefficacia e di autostima, incrementarne l’autocontrollo attraverso l’applicazione pratica di regole, sperimentare la propria capacità organizzativa. Il senso dell’iniziativa è quella di far lavorare nel sociale queste persone per dare loro l’opportunità di tornare a contatto con certi valori che forse nella vita di molti erano andati persi e che, in tal modo, possono essere recuperati.
Questo anche alla luce di recenti studi che hanno dimostrato come in tutti i paesi in cui è stata introdotta la giustizia riparativa come sistema di riabilitazione del condannato, ma anche in quelli che hanno adottato forme riparative come alternative al sistema repressivo tradizionale, è stato constatato un sensibile calo della recidività.
Grazie a questa riforma i detenuti possono svolgere attività a titolo volontario e gratuito e l’iniziativa è stata fortemente voluta dall’Assessore alle politiche sociali, economia solidale, politiche sociali, volontariato, Avv. Angela Stella, che vede nell’affidamento della cura del canile, a titolo volontario della popolazione detenuta, una forte possibilità di riscatto per il detenuto, adeguato alle aspettative della comunità sociale con una forma educativa molto coinvolgente e che potrebbe lasciare il segno per il futuro. Dunque, si tratta di offrire al detenuto la possibilità di mettere al servizio della collettività il proprio impegno per ripagare il danno arrecato alla collettività attraverso lavori di pubblica utilità o di volontariato, come in questo caso, che tendono alla responsabilizzazione dell’autore del reato. In questo modo, si tende a costruire un percorso di rivisitazione del proprio passato grazie alla alternativa offerta, contrapponendo la cultura della legalità alla cultura della criminalità.
L’iniziativa è stata anche portata avanti unitamente all’Assessore al personale e politiche sanitarie, sicurezza e legalità, Avv. Dora Mauro, che ha messo a disposizione risorse umane ed economiche affinchè i detenuti possano essere accompagnati sul luogo di lavoro e al termine riaccompagnati al penitenziario con un investimento che comporta, sin da subito, un notevole risparmio economico per le casse comunali e, dunque, può contribuire a mettere in circolazione risorse da destinare ad altri utilizzi. Percorrendo questa strada, si può riuscire a conciliare la tutela del diritto delle vittime, con la sicurezza e la legalità in quanto, la pena deve essere rieducativa e rivelarsi utile anche per la società, perché la persona deve uscire edificata dal carcere. “
(fonte: comunicato stampa)