Non si offenda il Sindaco di Corigliano Geraci se lo definiamo politicamente di “vecchio stampo”, anzi se ne faccia vanto, perché è uno che la politica la sa fare e lo sta dimostrando. In tanti, chi ingenuamente e chi no, si stanno chiedendo: perché da Corigliano si mostrano così tante reticenze verso la fusione con Rossano? Perché Corigliano, che politicamente ne trarrebbe benefici, continua a desistere dal matrimonio con Rossano?
Basterebbe fare un po’ più di attenzione al comunicato per scorgere la mezza verità di Geraci: l’attesa che chiede servirebbe ad includere ed inserire nell’iter di fusione anche Cassano e Villapiana. Includendo queste due cittadine, il baricentro della nuova città si sposterebbe verso Corigliano, che diventerebbe l’effettivo centro del nuovo agglomerato.
Non possiamo stare a guardare in silenzio mentre accade ciò.
La nostra proposta, in risposta a quella avanzata dal sindaco di Corigliano, è quella di allargare, a questo punto, anche a Crosia e Calopezzati, città con le quali già da tempo insieme redigiamo il PSA, il progetto di fusione e raggiungere così la quota di centomila abitanti, diventando città metropolitana e ottenendo i grandissimi vantaggi che ne deriverebbero.
La legge Delrio sulla riforma degli enti locali spiega come la nascente città metropolitana raggiungerebbe per competenze la provincia e potrebbe: adottare e aggiornare il piano strategico metropolitano; curare la pianificazione territoriale in termini di infrastrutture, reti di servizi e comunicazioni; sviluppare gestioni coordinate dei servizi pubblici; sviluppare sistemi e strutture per la mobilità e la viabilità, coordinando la pianificazione urbanistica; promuovere lo sviluppo economico e sociale; sviluppare sistemi di informatizzazione e digitalizzazione, oltre che avere un accesso diverso ai fondi comunitari.
A questo punto, ci si prospettano due alternative: possiamo lasciare che Geraci faccia ciò che vuole (o meglio, che gli conviene), oppure possiamo rilanciare sulla via della proposta politica, programmatica e gestionale del territorio, guardando alla città metropolitana, e andare oltre i calcoli campanilistici e di baricentri istituzionali.
GD Rossano
(fonte: comunicato stampa)