L’esecutivo Mascaro va avanti, affrontando le problematiche che si volta in volta si propongono sul tappeto. Che sono tante e tutte di una certa complessità, per via di una crisi cronica di difficile superamento. Il 16 marzo l’assise civica si occuperà della cittadinanza a Mons. Santo Marcianò, ritenuto tra i principali protagonisti nell’aver incassato il prestigioso riconoscimento di patrimonio dell’umanità (Unesco) del Codex. Un adempimento, dunque, che di politico ha ben poco. Si guarda invece al futuro, con l’approvazione del bilancio. Qui bisognerà fare i conti con la famosa tenuta della maggioranza, più volte posta in discussione da situazioni interne mai chiarite. In taluni casi, se non fosse giunta la minoranza in soccorso a garantire il numero legali, molti punti non sarebbero stati approvati. Il segnale di malessere dunque si tocca con mano. Il Coraggio di Cambiare oggi è in una fase di profonda riflessione scaturita dalla recente pronunzia della Corte costituzionale che nel respingere le obiezioni della Corte d’Appello avrebbe, di fatto, posto severamente in discussione il seggio occupato in Consiglio regionale dal leader del movimento Giuseppe Graziano. Un perdita importante, nel caso dovesse concretizzarsi tale ipotesi, per il territorio dell’area urbana Corigliano/Rossano, anche se il suo probabile successore sarebbe comunque un rappresentante di espressione jonica l’ex presidente della commissione ambiente, nonché ex sindaco di Cassano Gianluca Gallo. E’ inutile sottolineare che, la pratica “referendum” in materia di fusione, ha subito una brusca accelerazione dopo l’impegno del Consigliere Graziano. Che, in sede di urna, ha distanziato Gallo di bel oltre 3000 preferenze, ma paga lo scotto di un presunto vizio formale, tra l’altro non addebitabile al Graziano (secondo le sue tesi) ma agli uffici della pubblica amministrazione. Ma questa è altra storia. Il Cci rischia a Rossano di trasformarsi in più correnti, ciascuna delle quali rivendica opportune e legittime rivendicazioni. In quest’ottica, se è vero come è vero che in politica contano i numeri, alcune componenti si dicono pronte a battere cassa nel caso in cui non dovessero vedersi soddisfatte le proprie ragioni. In discussione l’approvazione del bilancio. E’ ancora scoperto il settimo assessorato (delega ai lavori pubblici) verso cui pare abbia messo un’ipoteca una determinata area del Cci che non gode dell’unanimità del movimento, soprattutto di chi in dote porta voti. L’area quindi del capogruppo Lucisano ma anche chi ha aderito al gruppo misto chiedono e rivendicano non solo il settimo assessorato, ma anche l’altro spettante al Cci. Si desume che qualche assessore dovrà saltare. Insomma, tempi duri per il sindaco Mascaro il quale dovrà mettere mano a un rimpasto di deleghe e di giunta.