E’ possibile che un ex ammalato di cancro (guarito da pochi mesi) per un ecocolordopplergrafia cardiaca debba attendere luglio del 2018? All’ospedale di Rossano si, è possibile. E lo è perché al C.u.p. (Centro unico di prenotezione) non vi è alcun riguardo per le prestazioni di II° accesso. Il follow up oncologico (i controlli periodici che per gli anni a seguire si devono fare) dovrebbe invece prevedere una corsia privilegiata per chi ha dovuto affrontare l’inferno del cancro. Della chemioterapia e della radioterapia. In genere per un periodo di cinque anni (di cui i primi due intensificati e con controlli più ravvicinati) i controlli sono necessari. Dipende anche dalle tipologie tumorali. Alcune sono molto correlate al funzionamento del cuore. Ecco perché chi ha necessità di un ecocardio non può sentirsi dire al Cup che bisogna che aspetti più di un anno. Ma si ha idea di cosa significhi questo per il paziente e per le sue concrete condizioni di vita? Vivere con l’ansia e la paura che nel frattempo possa accadere qualcosa. Non è possibile tutto ciò. Così si vuole indurre la gente a rivolgersi alle strutture private. Quando invece abbiamo, almeno qui a Rossano, un reparto di cardiologia altamente competitivo. In questo modo si incentiva anche la non corretta pratica del rivolgersi all’amico di turno per “scavalcare” i tempi di attesa. Creando un danno agli altri. E tenendo presente che si dovrebbe andare a disdire l’appuntamento preso. Ma in genere nessuno mai lo fa. A proposito: in altre Regioni d’Italia se non disdici l’appuntamento per la visita o l’esame specialistica ti fanno pagare una penale. Qui no. Altro dato: gli invalidi al 100 % al Cup di Rossano non hanno alcuna precedenza. E’ mai possibile una barbarie del genere? Ma i dirigenti le sanno queste cose? Intervengano al più presto.