Macchina comunale: i cambiamenti sono difficili da gestire. Tra protettorati politici o di altro tipo o semplice voglia di combattere la cristallizzazione dei sistemi di potere consolidato, per qualsivoglia amministratore diviene quasi impossibile mettere mano alla burocrazia. Più forte e potente di quanto possa sembrare. In ogni campagna elettorale si è sempre urlato al cambiamento, al rinnovamento, al desiderio di restringere il margine utente/cittadino, tentando di liberalizzare o di rendere fruibile il sistema della pubblica amministrazione. Obiettivi e mete dichiarati, ma scarsamente raggiunti. Su tutto ciò che non va si trova sempre una motivazione giustificativa affinché rimanga tutto come sempre. Poi si torna alle urne e nei periodi antecedenti si dice di tutto e di più, dimenticando quella quotidianità che in quella fase si trasforma in passato da non ricordare. Accade quindi che dipendenti assunti con funzioni di VI livello negli anni abbiano fatto passi da giganti e divenuti soggetti di responsabilità. E che oggi mirano finanche alla dirigenza, tentando una scalata senza precedenti nella storia della burocrazia comunale. La crescita professionale o il carrierismo è di buon auspicio quando di queste si ha percezione all’esterno, nella comunità. E invece, qui a Rossano, accade il contrario: si attribuiscono stellette sulle spalle, ma la macchina comunale fa fatica a dare risposte concrete ai cittadini/contribuenti. C’è ora la corsa ad alcune dirigenze rimaste vacanti a causa di previsti pensionamenti. Ed altre in via di attribuzione mediante lo strategico strumento della nomina fiduciaria. Si susseguono, sotto traccia, incontri e riunioni sul tema. Solitamente, non è dato sapere se è il caso del Comune di Rossano, ai vertici delle strutture burocratiche la politica preferisce figure di “comodo”, così da decidere su tutto e su tutti. Non è una novità, d’altronde, più per nessuno. E’ ovvio che tali metodi finiscono col calpestare i principi della meritocrazia. Tornando su Rossano, nei mesi scorsi l’assessore al personale Dora Mauro ha annunciato “le linee di indirizzo per la redazione del Piano di riorganizzazione quali-quantitativa degli uffici e dei servizi”. L’obiettivo è quello di riqualificare e rifunzionalizzare la macchina comunale. “Dai lavori pubblici all’Ufficio Europa, dall’ambiente, al settore pianificazione e sviluppo del territorio, dalle politiche sociali all’istruzione, passando dai tributi, al turismo, alla cultura, all’URP; fino al settore avvocatura, risorse umane e polizia municipale”. Ma quanto di tutto questo potrà realmente avvenire? Il compito è affidato all’assessore Dora Mauro, figura tecnica di fiducia del sindaco Stefano Mascaro. Avvocato professionista che, se messa nelle condizioni di poter lavorare senza condizionamenti o ingerenze, potrebbe rappresentare elemento di svolta. Un processo di cambiamento non facile, perché difficile e complesso. Come ogni cosa che accade in Calabria.