Il dibattito politico cittadino è sempre più interessato dall’argomento fusione. In una nota il sindaco, Giuseppe Geraci, esprime solidarietà ad una delegazione di cittadini di Spezzano Piccolo sostenendo che bisogna “evitare forzature allorquando i cittadini, chiamati ad esprimersi attraverso referendum consultivo popolare, si siano dichiarati contrari ai proposti progetti di fusione, votando no. Anche l’esito del referendum che nei giorni scorsi ha visto coinvolti i comuni presilani di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta continua a mettere in luce tutti i limiti della normativa vigente in materia”. L’augurio dei rappresentanti di Spezzano Piccolo, manifestato al sindaco di Corigliano che ne condivide e ribadisce le ragioni, è che venga in ogni caso rispettata la volontà sovrana dei cittadini e che vengano rispettati i più elementari principi di democrazia.
Altro intervento sull’argomento è quello di Alberto Laise, componente della segretaria provinciale di Sinistra Italiana, il quale su questo tema si è sempre dichiarato scettico oltre che contrario. “La vera discussione sulla questione – secondo Laise – dovrebbe essere: ne vale la pena? Anche se venisse creato e/o ordinato il quadro normativo a Corigliano ed a Rossano conviene percorrere questa strada? E’ una domanda a cui bisognerebbe rispondere, innanzi tutto attraverso uno strumento che qualcuno sbeffeggia, ma che è alla base di ogni progetto urbanistico serio: non basta l’idea di qualche avvocato, di qualche professore o di qualche mediocre dirigente di Sinistra Italiana (io)…è necessario, obbligatorio direi, uno studio di fattibilità che analizzi costi, vantaggi, rischi ed eventuali percorsi amministrativi.
Ad esempio quello che riguarda un referendum consultivo con un’affluenza scarsa. Che valore avrebbe rispetto a qualunque risultato del referendum stesso se oltre il 50% della popolazione non si esprimesse? E, mi permetto di ripeterlo, la popolazione, coriglianese soprattutto, è stata tenuta fuori dal dibattito. Quante sono le manifestazioni, le iniziative, che hanno cercato di coinvolgere i cittadini nella nostra città? La fastidiosa sensazione che il tutto sia stato ridotto ad una discussione tra classi imprenditoriali e politiche che stanno portando avanti il tentativo di rifarsi una verginità politica”.