Una virata a 360 gradi sulla rotta della fusione. E’ quella effettuata, attraverso un comunicato stampa, dal gruppo consiliare Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, che fa parte integrante della maggioranza che sostiene il sindaco, Giuseppe Geraci. I consiglieri Antonio Ascente, Franco Bruno e Francesco Algieri in maniera chiara ed inequivocabile si dicono favorevoli al progetto di fusione tra i comuni di Corigliano e Rossano. Una posizione che, in un certo senso, esce fuori dal coro del resto delle forze politiche che sostengono il sindaco, le quali all’indomani delle dichiarazioni di Geraci che si è detto favorevole a rivedere il progetto di fusione per inserire anche il comune di Cassano, hanno lasciato intendere chiaramente di appoggiare la posizione del primo cittadino. Ora, invece, Fratelli d’Italia spingono affinché si porti avanti con decisione il progetto il cui referendum è in programma il prossimo 22 ottobre. “Il referendum consultivo del prossimo mese di ottobre – si legge nella nota di Fdi-An – rappresenta una tappa importante nel processo di fusione delle città di Corigliano e Rossano che si tradurrà in un’assunzione di responsabilità non solo politica ed istituzionale ma anche e soprattutto civile da parte di un territorio e di due comunità che meritano di diventare nuovamente protagonisti del proprio sviluppo. L’aver creduto nel progetto di fusione delle due città e l’aver lavorato, di conseguenza, all’adozione in Consiglio comunale della relativa delibera di impulso, – prosegue in maniera chiara la nota – ci ha permesso di approfondire gli aspetti non solo normativi o amministrativi ma anche quelli più strettamente culturali e, se vogliamo, sociali insiti in una procedura che non può che essere attivata dal basso attraverso il protagonismo, legittimo, dei cittadini o delle associazioni da loro costituite. Riteniamo, infatti, che proprio in vista dell’appuntamento referendario, lo sforzo di sensibilizzazione delle associazioni civiche sul tema della fusione debba integrarsi con quello della politica e delle sue rappresentanze in seno alle istituzioni locali chiamate a rafforzare il concetto
che solo iniziative di ampio respiro e di lunga prospettiva sono realmente in grado di superare quel localismo o municipalismo esasperato che rappresenta un errore in un contesto istituzionale radicalmente cambiato nel corso di questi ultimi decenni. Oggi, in Italia, sono in itinere ben 161 proposte di fusione tra comunità locali e territoriali e l’essere in compagnia di iniziative che coinvolgono centinaia di comuni, dà l’esatta contezza della complessiva portata di un processo di innovazione e cambiamento. Quello che ci preme sottolineare – così termina la nota di Fdi-An – è che di fronte a questa sfida non possiamo posizionarci con sospetto o diffidenza ma al contrario con la convinzione che ci troviamo di fronte ad un appuntamento storico che non possiamo permetterci di fallire nell’interesse delle giovani generazioni”.