ALTO JONIO Nuovi autovelox sulla S.S. 106. Nascono all’improvviso come i funghi: forse contribuiscono ad aumentare la sicurezza sulla famigerata “strada della morte”, di certo servono a risanare le casse dei comuni ed anche per questo risultano fortemente indigesti agli ignari automobilisti. Gli ultimi due comuni dell’Alto Jonio a dotarsi di impianti fissi di controllo della velocità con il sistema “tutor” sono stati i comuni di Trebisacce, che lo ha installato sul viadotto Pagliara, che è entrato in funzione dal primo marzo scorso e che pare sforni ogni giorni oltre 200 sanzioni e, da ultimo, il comune di Roseto Capo Spulico che ha messo in cantina l’autovelox mobile utilizzato finora ed ha installato, a decorrere da lunedì 8 maggio, un apparecchio di controllo della velocità anch’esso con sistema “tutor” posizionato sulla S.S. 106, in direzione Reggio Calabria, nel tratto che divide i comuni di Montegiordano e Roseto, nei pressi della località “Baia Bella”. Un sistema, questo, noleggiato, come quello di Trebisacce, presso la società “Beta Consulting” di Montalto Uffugo che ovviamente partecipa alla distribuzione degli utili derivanti dal sistema sanzionatorio degli autovelox. Il primo dei due dispositivi di Roseto è stato posizionato al km. 402+V e si interfaccia con l’altro dispositivo-gemello, situato 2 chilometri più avanti e precisamente al Km. 400+VIII. Si tratta, in entrambi i casi di Trebisacce e Roseto, di apparecchiature di nuova generazione, che funzionano con sistema tutor, quello cioè utilizzato sulle autostrade italiane che calcolano la media della velocità in entrata e in uscita dal tratto sotto osservazione e che, essendo dotati di sensori a raggi infrarossi, funzionano anche di notte. Il limite di velocità in entrambi i casi è di 90 chilometri orari. Tranne i comuni di Villapiana e Amendolara che comunque dispongono e utilizzano attrezzature mobili che vengono spostate giornalmente.