Dettagli raccapriccianti Così il procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari Eugenio Facciolla commenta quanto emerso dalla operazione sfociata nel fermo di tre presunti scafisti dopo lo sbarco dello scorso 26 maggio a Corigliano. Un’operazione che ha visto la piena sinergia tra la Dda siciliana, le Capitanerie di porto, la Guardia di Finanza e la Questura di Cosenza che ha proceduto al fermo di tre giovanissimi, due di nazionalità siriana e uno libico, poco più che ventenni. Nel corso di un’apposita conferenza stampa tenutasi nei locali della Questura di Cosenza, il Procuratore Facciolla ha illustrato alcuni particolari. I tre, secondo la tesi accusatoria, sarebbero appartenenti ad una pericolosa organizzazione criminale dedita al traffico di esseri umani dalla Libia all’Italia. Le indagini, che sono state arricchite anche dalla collaborazione di un migrante di nazionalità senegalese, hanno consentito agli inquirenti di ricostruire varie fasi della tratta. I fermati sarebbero quelli che hanno condotto materialmente il gommone con i migranti a bordo, poi soccorsi dalla nave Vos Hestia di Save the Children nel canale di Sicilia. Ai tre sono stati sequestrati telefoni cellulari, denaro contante e supporti informatici su cui saranno effettuate accurate indagini per l’estrapolazione dei dati.