Questo clima di attesa misto ad incertezza certamente non è l’ideale per poter attuare quell’azione amministrativa di cui la città sente tanto bisogno.
Ci riferiamo alla Commissione di accesso agli atti che nominata lo scorso 7 marzo dal prefetto Tomao avrebbe, il condizionale è d’obbligo proprio in virtù di quell’incertezza cui si faceva cenno prima, terminato il proprio lavoro mercoledì scorso 7 giugno, tenuto conto che proprio quel giorno sono scaduti i 90 giorni concessi dal rappresentante di Governo ai tre commissari, al fine di verificare se nell’attività posta in essere fin qui dall’amministrazione Geraci erano ravvisabili o meno infiltrazioni da parte della criminalità organizzata, o quanto meno riscontrare in atti e procedure attività o atteggiamenti di carattere mafioso.
Nei giorni immediatamente precedenti questa data si sono susseguiti una serie di notizie di stampa che comunque avevano un solo comune denominatore: la probabile proroga concessa dal prefetto ai tre commissari.
Certamente nessuno può escludere questa eventualità, per carità, ma fino a venerdì scorso 9 giugno al comune non è giunta alcuna comunicazione ufficiale dalla prefettura, ma soprattutto dei tre commissari nemmeno l’ombra, e si badi bene che i funzionari Romano e Scozzese ed il finanziere Davanzo mancano dall’edificio Garopoli da oltre un mese, esattamente dal 9 maggio.
Ed ecco che questo stato di cose non fa altro che aumentare la tensione all’interno della casa comunale, proprio perché non si capisce cosa abbia deciso il prefetto alla scadenza dei tre mesi. Eppure per Cassano tutto ciò non è accaduto, infatti per la città delle terme, così come Corigliano, il decreto di nomina della commissione venne firmato il 7 marzo, ma per Cassano il prefetto Tomao ha firmato il decreto di proroga con largo anticipo rispetto alla scadenza tanto che i responsabili di quel comune ne erano ha conoscenza dalla fine di maggio, cioè molti giorni prima della scadenza. Ed allora una domanda sorge spontanea: vuoi vedere che per Corigliano il lavoro della Commissione è terminato e pertanto il prefetto Tomao non deve comunicare alcuna proroga ? Una ipotesi questa che deve essere prese in considerazione allo stesso modo di quella che vuole invece una proroga.
Speriamo che la settimana che ad iniziare possa finalmente fare chiarezza su questa vicenda, tenuto conto, come si diceva, di questo clima d’incertezza e di nervosismo che si respira nei corridoi del Garopoli e non solo. Frattanto gli amministratori cercano di andare avanti programmando l’attività amministrativa. Infatti per il prossimo 14 giugno è stato convocato il consiglio comunale con tra argomenti iscritti nell’ordine del giorno. Un modo per esorcizzare l’ambiente ? Crediamo proprio di si, anche se, lo ripetiamo, la città intera si augura che in questa settimana da Cosenza possano giungere, comunque, delle notizie perché, secondo noi, aldilà delle decisioni prese, alla base della vita delle istituzioni ci deve essere quel rispetto nei rapporti e nei ruoli che in questa fase, a nostro modesto avviso, non stiamo notando soprattutto perché è la città di Corigliano che ha il diritto di conoscere quale sarà il proprio futuro politico-amministrativo.
E’ necessario uscire dall’incertezza amministrativa. L’attuale situazione di stallo congela le attività in una città che, invece, ha bisogno di dinamismo e di azioni concrete. Soprattutto in questa fase in cui sono necessarie scelte importanti che potrebbe segnare il futuro del centro ausonico.
(fonte: La Provincia di Cosenza)