Istituire al più presto una cabina di regia per fronteggiare l’emergenza-siccità prevista per l’estate in corso. Lo ha chiesto il presidente di Coldiretti-Calabria Pietro Molinaro a sostegno della decisa presa di posizione del sindaco di Rocca Imperiale Giuseppe Ranù il quale, raccogliendo la rabbia degli agricoltori, ha posto il problema della improvvisa e, a suo dire, ingiustificata riduzione della dotazione idrica proveniente dalla Condotta del Sinni in Basilicata e spettante ai comprensori dell’Alto Jonio in base agli accordi sottoscritti nel novembre scorso dai presidenti delle tre regioni (Basilicata, Calabria e Puglia) che utilizzano l’acqua del Sinni prevalentemente a scopo irriguo. «Fa bene il sindaco di Rocca Imperiale Giuseppe Ranù – ha scritto il presidente Pietro Molinaro che era presente alla firma dell’accordo – a sollecitare il rispetto dell’accordo sulla dotazione idrica sottoscritto dai tre Governatori alla presenza del ministro Martina. Abbiamo seguito passo passo – riferisce il presidente Molinaro – l’evoluzione del suddetto accordo che prevedeva un aumento della dotazione idrica a scopo irriguo proveniente dall’invaso lucano del Sinni e destinata all’agricoltura di qualità dell’Alto Jonio che proprio sull’accesso all’acqua ha costruito, per una parte non indifferente, il proprio modello di sviluppo». Il presidente della Coldiretti si riferisce a tutta la fascia costiera che va da Rocca Imperiale a Trebisacce e in particolare alla Piana di Rocca (nella foto) nella quale si coltiva in modo intensivo il rinomato limone IGP, le fragole e tantissima uva da tavola e da vino e che necessita quindi di una dotazione idrica certa e continuativa. A sostegno delle preoccupazioni del sindaco Ranù chiarisce che al momento non si registrano danni all’agricoltura, ma dalle notizie ufficiali provenienti dall’Autorità di Bacino del Sinni nonchè dall’Ente di Irrigazione Puglia e Lucania giungono dati allarmanti sulle riserve idriche attualmente contenute nel suddetto invaso. E fa i numeri il presidente Molinaro riferendo i dati dell’Autorità di Bacino: per effetto di un inverno poco piovoso all’interno dell’invaso ci sarebbero 110milioni di metri cubi di acqua in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e tutto questo porrebbe un forte punto interrogativo su come arrivare fino al prossimo ottobre. Secondo Molinaro, visto che si annuncia un’estate torrida e senza precipitazioni, ha fatto bene anche il Consorzio di Bonifica Integrale di Trebisacce a programmare la turnazione nell’irrigazione, incominciando così a prevenire una possibile emergenza alla quale bisogna necessariamente far fronte. L’altra questione, che secondo Molinaro merita attenzione, è la clausola prevista nel suddetto accordo in base alla quale la SORICAL si impegnava a saldare il debito pregresso nei confronti dell’Autorità di Bacino attraverso la firma di una transazione, peraltro abbastanza favorevole, a cui era subordinato l’aumento del volume idrico a beneficio dell’Alta Calabria. «Ci risulta invece – ha scritto il presidente Molinaro chiedendo l’urgente istituzione di una cabina di regia e invitando il sindaco Ranù a farsi sentire in Regione – che ad oggi, dopo sette mesi, questo non è ancora avvenuto e rappresenta una pesante condizione ostativa all’aumento della dotazione idrica».