ROSSANO Non si placa la bufera sulle posizioni organizzative. E mentre Fdi-An chiede che venga ritirato il provvedimento, l’Amministrazione comunale risponde agli attacchi giunti in questi giorni da più parti definendoli in gran parte di “demagogia e invettive”.
Per Ernesto Rapani, coordinatore regionale e capogruppo consiliare di Fdi-An, le posizioni organizzative sarebbero state assegnate a taluni, più che ad altri, «per mantenere gli equilibri politici. Già perché di questo si tratta, beceramente. Se non avessi pubblicato su Facebook – avanza Rapani – quella delibera di giunta, non sarebbe mai stata chiarita. Anche la bocciatura dei sindacati arriva dopo la sortita dell’assessore al personale. La quale, tra l’altro provoca: sono stati individuati dei profili, ai quali spetterà la posizione organizzativa, rivestiti solo da determinate persone, ragion per cui, accanto sarebbe facile riportare nome e cognome».
Il capogruppo consiliare di Fdi-An rammenta poi, di aver richiesto in Consiglio comunale «a proposito di indennità di risultato e posizioni organizzative, una relazione scritta sul risultato prodotto dai vari settori, della quale ovviamente non c’è alcuna traccia. Non solo si premiano talune persone, ma anche quelle che da un anno a questa parte non stanno facendo altro che creare danni erariali al comune, come certificato da alcune sentenze del Tar». Secondo Rapani, «questo atteggiamento, mortifica ulteriormente quei dipendenti che lavorano e che non sono legati ad alcun carrozzone politico. Quindi, per evitare corsi e ricorsi che potrebbero riflettersi come boomerang, suggeriamo di ritirare il provvedimento, di effettuare i giusti passaggi con i sindacati. Non ci costringano a dover sottolineare, per l’ennesima volta, che avevamo ragione. Farlo a posteriori non serve a nulla».
Dal canto suo, l’Amministrazione comunale ribadisce che “soltanto i dirigenti, attribuiscono le posizioni organizzative al personale, senza interferenze politiche ed assumendosene ogni responsabilità in tutte le sedi”. La Giunta Mascaro “rivendica la paternità della delibera con cui è stata determinata la nuova struttura organizzativa dell’Ente, con i conseguenti indirizzi ivi contenuti. Poi fa propria la delibera sulla individuazione delle posizioni organizzative, operata sulla base della programmazione da attuare”. E lancia la sfida: si elabori una proposta alternativa. “Aspettiamo la proposta organica, con la redazione di uno schema di delibera, che tenga conto dell’esistente e del quadro delle compatibilità: necessità di organizzare e coordinare un gruppo; manifestare alta professionalità; avere davanti il tempo utile per la verifica sullo svolgimento della funzione; l’esistenza di altri compensi specifici già previsti per quel profilo ed altro ancora. E se migliore di quella formulata dall’Esecutivo, non si avrà difficoltà a rivedere le scelte”.