Fusione, l’iter va avanti, ma non si nascondono le insidie di un percorso artatamente compromesso da manovre facilmente identificabili. Anche tra i due sindaci Mascaro (Rossano) e Geraci (Corigliano) i rapporti non sembrano essere così idilliaci. Tanto è che i due ormai preferiscono scriversi e non incontrarsi. L’ultima nota porta la data di ieri. E’ Mascaro che si rivolge a Geraci:«Caro Giuseppe, non possiamo non andare avanti verso il Referendum del 22 ottobre prossimo. Il processo della fusione, un’opportunità epocale non solo per le due comunità che siamo chiamati a rappresentare ma per l’intera Calabria, non può e non deve essere fermato. Il confronto democratico, ormai diffuso tra i nostri concittadini, sempre più convinti protagonisti di questa sfida culturale, deve continuare. Esso non è nella disponibilità della classe dirigente, ma è espressione della libertà delle popolazioni ed in specie delle future generazioni del nostro territorio, che pretendono di esprimersi con il voto libero e consapevole. Il processo democratico non può essere rallentato o addirittura arrestato e noi siamo chiamati ad assecondarlo e favorirlo per le responsabilità che ci competono. Questo non significa che non dobbiamo preoccuparci del contesto in cui esso si svolge, avendo cura di garantire il massimo della trasparenza da una parte e dell’efficienza dall’altra. Le perplessità sulla tenuta del quadro normativo di riferimento regionale sono legittime, specie nel caso di una fusione così importante come quella tra i nostri Comuni. Ma esse non devono essere esorcizzate con la fuga indietro, ma fugate e superate con il nostro impegno: abbiamo peso politico e competenze professionali sul nostro territorio per elaborare una piattaforma da confrontare con la Regione, dimostratasi amica ed attenta a recepire le nostre istanze con unanimi convergenze, come avvenuto anche con riferimento alla proposta legislativa del consigliere Giuseppe Graziano, che sono sicuro essere attento e sensibile verso ogni esigenza e spinto solo dal perseguimento del bene delle nostre Comunità.Teniamo l’orecchio attento all’ascolto delle Associazioni, dei Comitati che stanno nascendo per il Si o per il No, della gente qualunque; creiamo noi momenti di discussione e sintesi per poi insieme – e solo insieme – spingere in avanti un processo di fusione, che resta senza precedenti e senza termini di paragoni in Italia di due grandi città come Rossano e Corigliano. E che, come tale, suscita anche un po’ di invidia, da chi vuole emulare, ma anche da parte di qualche miope che vuole ostacolare.
Confrontiamoci quindi su tutto e con tutti, ma restiamo credibile interlocutore unico, delle nostre popolazioni e delle altre Istituzioni, in primis della Regione Calabria. Andiamo avanti, battendoci per tutto quello che c’è da migliorare, senza pregiudizio del processo democratico, anzi rafforzandolo. Conoscendo la tua sensibilità umana ed il tuo consolidato senso delle istituzioni, sono certo che condividerai questi miei sentimenti e che saprai farti interprete della necessità di garantire che il convincimento popolare delle nostre due città possa esprimersi il 22 ottobre prossimo senza interferenze o ostruzionismi di qualsiasi tipo, persino giudiziale, contro cui non possiamo non batterci insieme. Abbiamo il dovere di dimostrare ancora una volta quella condivisione ed unità di azione e di prospettiva che ci chiede la Storia ed il futuro di questo territorio e della nostra gente»..