Devo prendere atto che né il Sindaco né il Presidente del Consiglio Comunale di Corigliano hanno ritenuto di usare la cortesia istituzionale di avvisare Rossano, attraverso me e la Presidente Rosellina MADEO, della convocazione del consesso cittadino sulla vicenda della fusione.
In mancanza di diretta informazione, purtroppo, emergono i contorni ambigui dell’ennesimo episodio: data ed ora insolita di riunione (la mattina di SABATO 12 AGOSTO); genericità del punto posto in discussione che non prefigura se e quale atto debba essere deliberato.
Da qui la ridda di voci incontrollate e le diverse tesi formulate su media e social.
E, come altre volte accaduto, nessuna risposta vocale alle mie telefonate, né riscontro ai messaggi inviati con lo stesso mezzo.
Ciò segue di pochi giorni la mancata adesione alla proposta di organizzare congiuntamente la difesa dei comuni che rappresentiamo nel giudizio introdotto innanzi al Tar della Calabria. Non solo. Sembra addirittura che la Giunta della Città ausonica non abbia nemmeno intenzione di costituirsi.
Eppure circa due settimane fa avevo scritto una lettera aperta a Giuseppe GERACI, quasi un appello, perchè fossero salvaguardate e favorite le dinamiche democratiche messe in movimento e culminanti nello svolgimento del referendum consultivo del 22 OTTOBRE prossimo, essendo questo il preciso e precipuo dovere dei primi cittadini.
Ho dato la piena disponibilità a lavorare da subito e insieme per una modifica del quadro normativo regionale di riferimento, spendendo tutto il peso politico dei due comuni e le competenze professionali presenti sul nostro territorio; anticipando la disponibilità del consigliere regionale GRAZIANO a raccordarsi con noi per presentare una proposta di legge emendativa, già prima dello svolgimento del referendum, su quei punti che hanno suscitato e suscitano maggiori perplessità negli addetti ai lavori e tra i cittadini, rispetto ad una piena riuscita dell’iniziativa.
C’è un grande spazio di confronto ed è un peccato lasciarlo disperdere.
A fronte di ciò appare di tutta evidenza da che parte sia mancata la volontà di collaborazione e si appalesano irrilevanti i vuoti lamenti di tanto in tanto lanciati solo per dare segni di vita.
La risposta, nei fatti, è stata la convocazione del Consiglio Comunale del 12 AGOSTO.
Capisco che per legge e Statuto, essa sia un atto dovuto in determinate condizioni. E sono altresì consapevole che, in linea di principio, non può interferirsi sulla sua sovranità; né voglio e posso farlo io. Ci mancherebbe altro!
Anzi sono sicuro che sarà l’ennesimo momento di confronto democratico, di tutela dei diritti dei cittadini di Corigliano, come nella tradizione di quella Assise.
E che, se un deliberato deve sortire, mi auguro che esso sia costruttivo ed utile per la prosecuzione della collaborazione delle due città verso lo scopo della fusione, il cui procedimento normativo in atto presso la Regione non può essere influenzato in nessun modo, né può essere arrestato il momento referendario come espressione di partecipazione democratica.
Ma questo, non ho motivo di dubitare, emergerà con chiarezza dal dibattito che si svolgerà nella pur insolita seduta di Consiglio Comunale, a cui auguro buon lavoro.
(fonte: comunicato stampa)