Il Partito Democratico di Corigliano e di Rossano attraverso i propri segretari Francesco Madeo (Rossano), Carlo Caravetta, Salvatore De Luca (Corigliano) e i Consiglieri Comunali Carmen Fusaro, Giovanni Spezzano (Corigliano) e Teodoro Calabrò (Rossano), hanno proposto, dando mandato all’Avvocato Giuseppe Tagliaferro, ricorso ad adiuvantum ( in favore ) della regione Calabria per difendere il diritto dei cittadini di esprimersi attraverso il referendum consultivo sulla fusione delle due città di Corigliano e di Rossano.
Abbiamo ritenuto di costituirci davanti al TAR Calabria perché vogliamo che i nostri concittadini di Corigliano e di Rossano si esprimano democraticamente sul processo di fusione attraverso il referendum che, oltre ad essere previsto per legge, è la più grande espressione di democrazia diretta e di partecipazione democratica ad un evento di così grande portata che determina il futuro del nostro territorio. I veri detentori del potere politico, nel processo di fusione avviato, e quindi quelli più legittimati a scegliere sono i cittadini per questo non possiamo accettare che si voglia decidere nelle stanze “dei bottoni” facendo un giorno un passo avanti ed il giorno dopo due passi indietro.
L’atto di intervento nel Giudizio davanti al TAR di Catanzaro, oltre che strumento giuridico per resistere e contrastare il ricorso proposto contro il referendum sulla fusione, intende avere valenza prettamente politica di sostegno anche in tale contesto, alla realizzazione del processo di fusione tra i Comuni di Corigliano e di Rossano, nella consapevolezza che un tale nuovo assetto istituzionale potrà contribuire a promuovere il rilancio di questo territorio come strumento di sviluppo economico sociale e culturale, a fronte dell’ isolamento in cui versa, nella sempre più evidente necessità di aggregazione per avere maggiore peso, considerazione e rispetto.
Continueremo a vigilare e sostenere, con tutte le nostre energie e rapporti, affinché il percorso di partecipazione e le procedure istituzionali mai vengano interrotte da inconfessabili disegni che naturalmente in una fase nuova e di partenza potrebbero essere immaginati da nuove e vecchie lobby e interessi vari.
Infine con forza diciamo basta polemiche, ripensamenti e artificiosi ostacoli: l’unione di Corigliano e Rossano, al punto in cui siamo, è la soluzione migliore da cui ri-partire per una migliore azione nell’interesse del territorio perché se riparte la Sibaritide riparte l’intera Calabria.
(fonte:comunicato stampa )