Geraci replica a Satriano:”Fusione costruita sulla sabbia”.

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Pronta la lettera di risposta del sindaco di Corigliano Giuseppe Geraci al Vescovo della Diocesi Rossano-Cariati Giuseppe Satriano: “Nell’apprezzare, non poco, il Suo messaggio, ritengo di affermare, con tranquillante certezza, che quanto in esso enunciato, rispecchia l”iniziativa sfociata nell”Assise di domani.

Infatti, quando S. E. afferma che “… il tema è delicato e che merita di essere considerato e analizzato dalla nostra gente con attenzione e pieno coinvolgimento….”; allorquando ammonisce che “… l’argomento … permane ancora appannaggio di pochi specialisti, spesso interessati e non attenti ai bisogni di una popolazione sempre più costretta a fare i conti con una crisi economica, i cui effetti devastanti sono fortemente presenti nel nostro territorio… “, quando sostiene che “… le due città più grandi della nostra realtà territoriale, di Rossano e Corigliano… dovrebbero imparare a camminare insieme per meglio valorizzare le numerose risorse di questo spazio di Calabria, e realizzare percorsi di speranza per la nostra gente… ” e che “…dovrebbero provare a camminare insieme per cercare spazi di condivisione, di solidarietà, sapendo costruire opportunità di confronto perché tale progetto non rimanga nelle mani di alcuni ma diventi occasione di protagonismo per la nostra gente…”, rinvengo le ragioni del ripensamento che tal non è ma sol necessità di riflessione per fugare ogni dubbio e ogni perplessità.

Ho sempre cercato il confronto su questioni tecniche di fondamentale importanza, ho mirato ad intessere rapporti tra le due amministrazioni su aspetti vitali per il progetto ma… questo è rimasto esclusivamente nelle mani dei “pochi specialisti” e pochi sbandieratori di tale fatto storico, generando solo incertezza e demagogia, perfino criticare ogni legittima richiesta avanzata da Corigliano.

E se occorre obbedire al Vangelo – che impone al cristiano di costruire la casa su fondamenta solide perché non crolli al primo vento – ritengo, allora, di dover attestare che una fusione di tal fatta sia stata costruita sulla sabbia…

Non v’è il tentativo di sedare il processo bensì, in ossequio a quanto da S. E. esortato, a metterlo in atto con il concorso e la consapevolezza di tutti e di ciascuno e non soltanto perché esso sia il cavallo di battaglia di “qualcuno” che mira alla enfasi personale e non al bene comune.

Ritengo, inoltre, che il tutto dovrà essere alimentato dal dialogo che porta benefici, progresso e pace, abiurando il personalismo e l’egoismo che portano, invece, come in questo caso, discordia e divisione”.

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