Si è rinnovato anche quest’anno in occasione della sua festa in calendario il 16 agosto, il tradizionale incontro tra la folla dei suoi devoti e San Rocco, il Santo taumaturgo e pellegrino nato a Montepellier in Francia venuto in Italia durante una grande epidemia per prestare soccorso e curare gli ammalati di peste ma scelto ormai stabilmente quale protettore dei pescatori e della gente che va per mare. Così anche quest’anno, come del resto succede in diversi altri paesi e città, la statua del Santo, dopo la rituale processione per le vie del paese, è stata issata su una barca da pesca vestita a festa e, accompagnata da don Joseph Vanson parroco della Chiesa Madre dove viene custodita la statua e dalle autorità cittadine, è uscita in mare e, seguita da una teoria infinita di barche, ha compiuto un lungo tragitto lungo tutta la spiaggia per favorire l’incontro ravvicinato ed emozionante con i suoi devoti accorsi a Trebisacce da tutti paesi del circondario, attratti dalla devozione al Santo e dai riti che accompagnano la sua festa ma anche dal forte richiamo che sta esercitando la cittadina jonica sia per la reiterata conquista della Bandiera Blu che per aver inanellato l’ambito riconoscimento di “spiaggia più bella” della Calabria ottenuto grazie ad un sondaggio promosso da un quotidiano regionale. In realtà, forse anche per il caldo persistente e le ottime condizioni del mare, non si era mai vista tanta gente (si parla di 40mila presenze) assiepare il lungomare e la spiaggia sin dal primo pomeriggio, partecipare alla processione e alla Santa Messa concelebrata dal Vescovo mons. Francesco Savino e dai quattro sacerdoti del posto e animata per la prima volta dal coro interparrocchiale e rimanerci fino a tarda sera.