“La questione sanità nel territorio, invece che dividere, dovrebbe unire”. La pensano così Vincenzo Casciaro e Giuseppe Angelo Vulcano della Fp-Cgil che intervengono sull’argomento alla vigilia del consiglio comunale cittadino in programma questa mattina e che sarà occupato interamente dalle problematiche legate all’offerta sanitaria nella Sibaritide. “Il consiglio in programma oggi- affermano Casciaro e Vulcano – dovrebbe essere l’occasione per estendere il raggio d’azione su un più vasto territorio. A cominciare da un’analisi oggettiva dei dati a nostra disposizione. I riferimenti per ogni nostro ragionamento, sono i livelli essenziali di assistenza, ossia una serie di parametri che misurano la qualità della salute in un determinato territorio. Questa, come è di tutta evidenza, non attiene esclusivamente all’offerta sanitaria dell’ospedale, il quale interviene solo a posteriori, ossia per tentare di recuperare la salute quando essa è compromessa. C’è innanzitutto una condizione ambientale, per così dire preventiva, che è fondamentale per preservare la salute; per esempio, il territorio è adeguatamente strutturato a garantire l’acqua potabile in ogni zona abitata? La rete fognaria arriva dappertutto? La corretta informazione alimentare è garantita? È presente una rete territoriale, che faccia screening, informazione e prevenzione? Sono garantite le condizioni di salubrità dell’aria, di lotta a ogni forma di inquinamento marittimo e terrestre? Sono solo alcuni degli esempi possibili, giusto per significare che se si parla di sanità, bisogna farlo in un’ottica e in una dimensione ben più vaste. Limitare la sola discussione alle carenze dell’Ospedale di Corigliano, è quanto meno riduttivo. Riteniamo che nulla possa unire più di un ragionamento sulla sanità, all’interno di un territorio che aspira alla fusione dei due più grossi Comuni che lo costituiscono. A tale proposito, si può pensare che possano continuare ad esistere due diversi Distretti sanitari, uno a Corigliano e uno a Rossano, ognuno di 60.000 e 70.000 abitanti, invece di ipotizzare la costituzione di un unico Distretto di 130.000 abitanti, che sia più omogeneo e funzionale? E perché non valorizzare il ruolo “unitario” dei due presidi ospedalieri, intesi come Spoke e quindi in funzione complementare l’un l’altro? Ad esempio, una battaglia di merito andrebbe fatta per il reparto di Neurologia e Psichiatria in quanto struttura dell’intero territorio, che è carente di Personale Medico e Paramedico, ma che presenta anche problemi strutturali. Tra le cose non dette, e che inducono a quegli approfondimenti che il sindaco Geraci invoca a gran voce rispetto ai contenuti della fusione istituzionale è l’offerta sanitaria, sia essa ospedaliera che di territorio, è carente”.