Se, alla base di ogni processo di aggregazione e di fusione amministrativa, dev’esserci sia la collaborazione delle amministrazioni coinvolte sia la convinzione, nelle popolazioni, che si sia già nei fatti una sola comunità già formata… beh, appare chiaro che nel nostro caso siamo molto lontani da quest’obiettivo.
Bene fa l’Amministrazione coriglianese, pur con colpevole ritardo, a palesare tutti i dubbi sullo stato dei conti ed è, anzi, preoccupante che l’Amministrazione rossanese non faccia altrettanto quasi a voler dire “va bene tutto purché si vada avanti…” e così non può proprio andar bene.
Quindi si resta allibiti dalla reazione scomposta rispetto ad una nota, quella dell’Amministrazione ausonica, che esprime e precisa le questioni che ritiene aperte e non chiarite. Questioni che, per altri versanti, sono state esposte prima dalla Corte dei Conti e poi dalla CGIL. E, ci sembra, che sull’impiego di numerose risorse dell’amministrazione bizantina, ci siano preoccupanti domande anche di alcuni consiglieri comunali rossanesi. Tutto ciò non dovrebbe essere necessariamente chiarito? Tutto ciò non dovrebbe essere meritevole di un’approfondita analisi? Invece porta ad una reazione scomposta e che sa di “lesa maestà” – tutt’altro che dovuta – verso la controparte rossanese. E, con tutto il rispetto che si deve alle istituzioni, qui non importa un fico secco dei risentimenti di chicchessia. Importa che tutto sia chiaro.
Auspichiamo che si riavvii immediatamente il confronto, si risponda a tutte le domande, che la si smetta di fantasticare su complotti e inganni “cosentini” perché ciò offende profondamente l’intelligenza di tutti noi soprattutto alla luce del fatto che importanti politici regionali sono schierati nel dibattito e non ci sembra che siano “verginelle spaesate”. Se così non fosse è dovere delle due Amministrazioni comunicare alla Regione Calabria lo stato dell’arte per poter, anche alla luce di questo, meglio valutare i successivi risultati referendari.
E, proprio alla luce del clima avvelenato che si respira, sarà importante che nei prossimi consigli comunali che tratteranno il tema della fusione ci sia il rispetto dei ruoli e della legalità. Non si permetta più che figure non titolate e non appartenenti né al consiglio comunale né al personale dell’Amministrazione comunale entrino nelle stanze in cui si riuniranno, eventualmente, i consiglieri comunali. È estremamente grave che questi soggetti non titolati possano passeggiare ed entrare ovunque a loro piacimento. Quello che è accaduto, si sia o meno d’accordo con la proposta del Sindaco, è un atto scorretto e politicamente, oltre che moralmente, gravissimo. Non siamo ingenui e sappiamo bene che, se il Sindaco ha pensato di avanzare una proposta di ritiro dell’atto d’impulso lo ha fatto dopo essersi assicurato d’avere il sostegno della sua maggioranza. Se qualcosa è mutato, e le reazioni di qualche consigliere lo fanno capire, significa che in quelle stanze è accaduto qualcosa di importante. Ed allora ognuno si assuma le sue responsabilità e si abbia la bontà di avere rispetto per le istituzioni comunali che, lo ripetiamo, ancora non sono né decadute né commissariate.
Ci auguriamo che il prossimo consiglio comunale non subisca più tali interferenze.
Sinistra Italiana Corigliano Calabro
(fonte:comunicato stampa )