Il lavoratore, da anni autista di scuolabus e attivo rappresentante del Sindacato di base, noto e stimato per le sue continue e clamorose azioni di lotta per la definitiva stabilizzazione degli ex LSU, continua, da tempo, ad essere umiliato sul luogo di lavoro, isolato dai compagni e condannato a non fare nulla.
Lo vediamo seduto davanti ad un tavolino, per tutto l’orario contrattuale, in una misera e spoglia stanzetta di 5-6 mq, in uno stato umorale e morale mortificante e depressivo.
Lui, abituato a trasportare i bambini a scuola, costretto ora alla totale inattività perché non riceve più direttive, disposizioni o qualsivoglia programmazione del lavoro da parte del Responsabile di Servizio.
Questo stato di cose, specie nella pubblica amministrazione, ha un solo terribile nome: mobbing.
Una condotta protratta nel tempo, che conduce a sistematici e reiterati comportamenti ostili, con conseguente mortificazione e emarginazione del dipendente.
Grave il danno, oltre che morale, materiale, di carriera, di produttività e conseguenti bonus salariale per l’assenza di performance sul lavoro. Perdita del salario accessorio per mancanza di produttività e risultato. Insomma, per il lavoratore, una busta paga amputata dagli elementi contrattuali dovuti.
USB considera non più tollerabile questa paradossale situazione di chiara discriminazione, che contrasta anche con i i più elementari princìpi di buon andamento della Pubblica Amministrazione, da parte del Responsabile del Servizio.
USB Territoriale chiede all’Amministrazione Comunale (politica, amministrativa e tecnica), un sollecito e decisivo intervento affinchè si ristabilisca legalità e giustizia.
USB, inoltre, si riserva di adire alle opportune iniziative presso la Direzione Provinciale del Lavoro, susseguente procedura giudiziaria e inevitabili richieste di risarcimento”. ( Comunicato USB)