Il Sud e la Calabria non possono più restare in queste condizioni. Noi non chiediamo assistenzialismo e siamo d’accordo con Renzi quando dice ” basta piagnistei”, quando a Scalea ha detto a noi calabresi ” alzatevi e camminate”. Però per camminare ci vogliono le gambe e le gambe sono pari opportunità in termini di investimenti infrastrutture e costante attenzione .
Bisogna, anzitutto, partire avendo il coraggio di dire basta a un modello di sviluppo, superato e desueto che tanti mali ha provocato in special modo nel nostro mezzogiorno. Un modello calato dall’alto e rispondente a logiche e politiche industriali al servizio di gruppi imprenditoriali o presunti tali senza scrupoli e votati al mero profitto. Un modello di sviluppo spesso agevolato da una politica miope, se non addirittura complice, che ci porta ancora oggi a parlare della condizione difficile che vive il sud, di un mancato e adeguato sviluppo, di una irrisolta questione meridionale. Un modello di sviluppo che ci restituisce una foto devastante come certificato dai dati forniti dallo Svimez, ma anche dall’ISTAT con il suo rapporto Urbes sul benessere equo e sostenibile del paese che ha stimato, con i suoi indicatori, che in termini di ricchezza, salute e lavoro il gap Milano –Napoli è il doppio.
Un TERRITORIO, il Nostro, al quale è stato imposto un ” MODELLO DI NON SVILUPPO” dal costo enorme e dal risultato al rovescio: che INVECE DI ACCORCIARE IL GAP NORD – SUD LO FA CRESCERE SEMPRE DI PIU’:
– non abbiamo industrie,
– non abbiamo infrastrutture,
– ma soprattutto non abbiamo lavoro.
Allora noi vogliamo RIALZARCI E CAMMINARE. Per fare questo il Governo deve intensificare i propri sforzi, relativi al nostro meridione, potenziando le nostre infrastrutture, combattendo con tutte le sue forze le mafie e al riguardo appaiono ancora oggi delle ferite sanguinanti le chiusure di alcuni presidii di giustizia e legalità soppressi, tra questi il Tribunale di Rossano, nonchè impostare un nuovo modello di sviluppo basato sulle nostre ricchezze e risorse naturali per dare risposte adeguate al dramma della disoccupazione.
Insomma darsi sempre più un nuovo paradigma ambiente – legalità – sviluppo.
Bisogna capire che Bagnoli a Napoli, l’Ilva a Taranto, la Fiat a Melfi, sono strade sbagliate per definizione.
Noi vogliamo, dobbiamo, valorizzare le nostre ricchezze puntando su:
– Agricoltura,
-Turismo mare – montagna,
– Beni culturali, paesaggistici ed enogastronomia ,
che devono essere il centro di un progetto di sviluppo sostenibile per tutto il Meridione. Progetto che valorizzi il grande patrimonio di beni culturali, di qualità di vita e di paesaggi a vocazione turistica. Ciò perché queste forze messe insieme rendono molto, ma molto di più di tre fabbriche malintese volano di sviluppo!
E uno dei luoghi ideali in cui portare avanti queste politiche virtuose, che qui prendiamo a esempio, è la piana di Sibari con le sue ricchezze, la sua storia, la sua importante agricoltura ma anche la sua violenta criminalità certamente più sollevata dalla soppressione del Tribunale di Rossano.
Ecco perchè bisogna dire “NO ALLE TRIVELLAZIONI” che fanno parte di quel ” MODELLO DI NON SVILUPPO” e si a uno sviluppo sostenibile.
Come bisogna dire un NO invalicabile a ogni depotenziamento di qualunque tipo di istituzione efficiente e un SI convinto al potenziamento delle infrastrutture a partire dal diritto a una mobilità sostenibile.
Ripartiamo da queste direttrici !
Questo si può fare. Si deve fare!
E per farlo pretendiamo pari opportunità rispetto al resto del Paese.
E pari opportunità vuol dire che:
– l’alta velocità dei treni non può fermarsi a Salerno, deve arrivare a Reggio Calabria e la tratta ionica deve essere elettrificata e potenziata;
– la viabilità stradale non può essere rappresentata dalla sola autostrada Salerno – Reggio Calabria, che va completata in tempi brevi, ma deve essere affiancata dalla autostrada sul versante Ionico ( SS. 106 deve diventare l’autostrada che collega, sul versante Ionico, la Calabria, la Basilicata e la Puglia);
– i Porti del mezzogiorno devono essere messi in rete ed il Porto di Gioia Tauro, il più grande del mediterraneo, deve essere potenziato ed essere la porta dell’Europa sul Mediterraneo;
– avere eguali standard nazionali ed europei nei servizi essenziali per i cittadini del Sud:
.scuola,
.sanità,
.sicurezza,
.giustizia,
.acqua e rifiuti,
.cura degli anziani e dei bambini,
Per la prima volta tutte le regioni del mezzogiorno sono amministrate dal PD, e’ una occasione storica per instaurare con il governo nazionale rapporti virtuosi, sulla base di una nuova visione unitaria del territorio. Facciamo le cose sul serio come ha fatto la Germania dopo la caduta del muro di Berlino. Allora immaginiamo uno sviluppo diverso per il territorio. Un futuro che dovrà passare necessariamente attraverso una potentissima operazione sulle tre parole magiche:
Ambiente, Legalità e sviluppo un vero e proprio piano Marshall anche attraverso una capacità di utilizzo dei tanti contributi provenienti dall’UE.
Segretario PD ROSSANO
Francesco Madeo