Questo è il secondo appello che come cittadino, prima che come Consigliere Comunale, rivolgo accoratamente alla Provincia di Cosenza ed al suo Presidente, Franco Iacucci.
Siamo pienamente consapevoli della enorme lunghezza dei tratti stradali di competenza della Provincia, molti dei quali in condizioni non perfette, ma riteniamo che alla luce di come e quando sia stato chiuso il tratto iniziale della Sp 188, meglio conosciuta come “strada del traforo”, questa vicenda lunga ormai due anni meriti di essere definitivamente chiusa.
Ricordiamo infatti che la galleria paramassi fu improvvisamente ritenuta “pericolante” con l’ordinanza del il 20 Novembre 2015, cioè pochi giorni dopo la fine della legislatura dell’ex Sindaco Antoniotti, e da quel momento la città – che era già ed è ancora fiaccata dei danni alluvionali – vive una situazione di profondo disagio, soprattutto il centro storico.
Soltanto a seguito di numerose e plateali proteste da parte dei cittadini residenti, dei dipendenti degli uffici collocati nel centro e dei commercianti (i più colpiti dall’isolamento della parte alta della città) la Provincia si decise ad adottare una solutazione temporanea, ovvero la bretella con un senso unico alternato attiva ancora oggi.
Riteniamo però che oggi, dopo due anni di silenzi e mancate risposte, la situazione sia diventata ormai insostenibile. Il nostro centro storico, che ospita oltre a decine di chiese e monumenti anche il tanto reclamato Codex, ovvero un Patrimonio dell’Umanità per l’UNESCO, si presenta oggi con le vie d’accesso di un casolare di campagna. Già prima della famigerata galleria paramassi “incriminata”, la via presenta ancora le strettoie e le piccole frane dell’alluvione dell’Agosto 2015, alle quali probabilmente noi rossanesi non facciamo più caso, ma che rappresentano di per sé una bruttura ed un pessimo biglietto da visita per la città.
Ricordiamo inoltre che se la Sp 188 presenta delle criticità come quelle della galleria dei primi metri di strada, queste si devono esclusivamente alla mancata manutenzione di decenni da parte della Provincia stessa, anche in tempi in cui i bilanci degli enti pubblici erano molto meno magri di oggi: non ci sono quindi giustificazioni di sorta.
Riteniamo che la Provincia di Cosenza, ed eventualmente anche la Regione Calabria non tanto per competenza formale ma per responsabilità politica, debbano decidere da che parte stare. O si è dalla parte di chi crede nel rilancio turistico di questo territorio e dell’intero meridione, oppure no. Nel primo caso, riteniamo che sia assolutamente prioritario trovare i soldi per riaprire il tratto interdetto della Sp 188 e mettere in sicurezza l’intera via d’accesso al centro storico, per garantire ad un attrattore prestigioso come il Codice Purpureo di fungere da vero volano di valorizzazione delle tantissime bellezze del nostro centro storico.
Questo è l’ennesimo appello che rivolgiamo al Presidente della Provincia Iacucci e sul quale certamente richiamiamo l’attenzione anche del consigliere Scarcello, affinchè rafforzi la nostra richiesta prima che l’indignazione, oggi concreta e vigorosa tra cittadini e commercianti del centro, non costringa nuovamente i nostri concittadini a scendere per strada per rivendicare la messa in sicurezza del tratto.
Quella della via d’accesso collaterale era fin dall’inizio una soluzione temporanea, per cui due anni ci sembrano più che eccessivi. Smentiamo la triste tradizione tutta calabrese per la quale una “soluzione temporanea” è soltanto un escamotage per nascondere una indecorosa soluzione permanente.
(fonte: comunicato stampa)