La libertà di parola è un diritto inalienabile per ogni cittadino, ma ogni diritto comporta sempre dei rigidi doveri da rispettare. Oggi purtroppo a malincuore dobbiamo chiarire la posizione ufficiale di FI in merito alle parole del Dott. Silvio Licciardi, che in una nota stampa, ha millantato lo status di dirigente del nostro partito e consequenzialmente diffuso l’irreale idea di personificarne il pensiero. Con questa nostra presa di posizione non intendiamo assolutamente censurare il pensiero articolato del Licciardi ma porre un netto argine a qualsivoglia comportamento politicamente e civicamente ineducato. Non possiamo permettere che il lavoro di un gruppo dirigente venga ostacolato da elementi estranei alla vita del partito. Forza Italia è un partito aperto al contributo di tutti, in special modo a quello di uno storico militante, ma sempre nel rispetto delle fondamentali regole di convivenza civile. Entrando nel merito delle osservazioni poste dal dottor Licciardi, crediamo che nell’anno della fusione sia anacronistico e stucchevole rispolverare la solita polemica contro i “malvagi cosentini” al fine di nascondere dietro un vessillo l’incapacità del territorio di creare una valida classe dirigente. Tali argomenti vanno ad alimentare la fiamma dell’antipolitica, oggi viva più che mai, proponendo nell’individuazione di un capo popolo la soluzione agli atavici problemi del territorio anziché elaborare un progetto reale di sviluppo serio e condiviso. La mala politica non si combatte con proclami ma mettendo in campo una buona politica. Oggi il compito di Forza Italia, in collaborazione con i nostri alleati, è quello di individuare un candidato che in primis abbia nella competenza, nella capacità di aggregare e nella coerenza quei valori fondamentali su cui basare un progetto di rilancio e sviluppo, altresì l’essere radicato nel territorio e l’avere una profonda dedizione per lo stesso, sono caratteristiche ribadite più volte pubblicamente dai vertici regionali del partito, l’on. Santelli e l’on. Occhiuto, a cui spetta la scelta. Concludendo, crediamo che sia necessario discutere pubblicamente più di cosa si vuole fare per il territorio che di uomini, più di proposte che di battaglie, più di squadra che di singoli. In questo momento per quanto ci riguarda il problema della discrepanza tra le scelte a livello locale e quelle a livello nazionale di una fetta importante dei nostri alleati è una zavorra che frena la crescita della coalizione. Discrepanza che potrebbe generare confusione nell’elettorato spingendone una buona parte a schierarsi con movimenti populisti o peggio ancora ad ingrossare il partito dell’astensione con un conseguente danno per le ambizioni di governo del centrodestra. Pertanto invitiamo il Dott. Licciardi ad essere di continuo stimolo, vista la lunga esperienza, al dibattito politico cercando però allo stesso tempo di preservare la propria credibilità intervenendo in maniera personale anziché millantando ruoli dirigenziali in FI
(fonte: comunicato stampa)