A parte il fatto che la liquidazione mensile conferma chiaramente una prestazione che non può essere certamente definita occasionale, tanto da essere regolata con partita Iva, la frase contiene altri due errori: il primo, la contraddizione tra la somma in numeri (4000) e quella in lettere (tremila); il secondo dalla somma: 333,00 per dodici mesi fa 3996 euro, ovvero né 4000, né 3000 euro. Senza contare che, nel bando, “addetto stampa” viene utilizzato quale sinonimo di “consulente”, in una stravagante frase che indica una “selezione ad evidenza pubblica per titoli e colloquio finalizzata al conferimento dell’incarico di consulente a n. 1 addetto stampa e comunicazione”.
Ma queste sono quisquiglie rispetto ai requisiti richiesti. La legge 150/2000 che disciplina le attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni è, infatti, chiarissima: richiede semplicemente l’iscrizione all’Albo professionale (elenco professionisti o pubblicisti). Il Comune di Montalto Uffugo, invece, oltre a chiedere l’iscrizione da almeno 5 anni, pretende il “pagamento delle quote dovute all’Ordine dei giornalisti e/o corsi di formazione”, condizioni queste che attengono esclusivamente al rapporto tra il giornalista e l’Ordine e non certo a quelli con il datore di lavoro.
Non basta: è richiesta “esperienza almeno triennale di addetto stampa, o copertura di responsabile marketing, o di responsabile del settore comunicazione, in organi di pubblica amministrazione”. Ammissibile la prima condizione, assolutamente contraria ai criteri deontologici quella di “responsabile marketing” che nulla ha a che spartire con la professione giornalistica. E non è finita: è richiesta “esperienza radiofonica di almeno cinque anni”, sebbene nel bando non vengano richiesti servizi radiofonici, ma “predisposizione e sviluppo” di “servizi redazionali televisivi”. Basta così? Nient’affatto.
Tra i requisiti richiesti figurano anche: “direzione testata giornalistica registrata presso l’Autorità competente; conoscenza e rapporti diretti con i media e le Tv locali, giornalisti e redazioni quale cronista e/o inviato; responsabile Comunicazione Festival Internazionali; Formazione ed esperienza in public speaking”. Requisiti, questi ultimi che, messi faticosamente assieme, forse riescono appena ad individuare un solo candidato tra gli oltre 116mila iscritti all’Albo nazionale da sottoporre alla valutazione dell’apposita Commissione – che il bando non specifica da chi sarà composta – presieduta dal Segretario Generale del Comune.
Il bando del Comune di Montalto Uffugo, firmato dal responsabile del procedimento Angelo Baffa, infine ammonisce: “le dichiarazioni contenute nella manifestazione d’interesse non corrispondenti al vero … comporteranno l’esclusione dalla selezione … e coloro che le hanno formulate saranno passibili di denuncia all’Autorità giudiziaria”.
«Inutile dire – afferma il segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Fnsi – che il sindaco del Comune di Montalto Uffugo, avv. Pietro Caracciolo, farebbe bene ad annullare immediatamente la selezione avvalendosi della facoltà, prevista nel bando, di non procedere all’assegnazione dell’incarico. Quindi, farebbe bene a riformulare il bando nel pieno rispetto della legge 150/2000, del buon senso e, soprattutto, delle migliaia di giornalisti disoccupati stanchi di assistere a selezioni “su misura” che mortificano la professione e alimentano la sfiducia nei confronti delle istituzioni dalle quali ci si attende, invece, massima serietà nell’affidamento degli incarichi. In nome della meritocrazia e non certo del possesso di requisiti che nulla c’entrano non l’attività di addetto stampa”. (giornalistitalia.it)