A parere degli uscenti “uno dei compiti più delicati della missione commissariale, nonché uno dei fattori più importanti per la costruzione della futura città, è proprio l’unificazione, l’armonizzazione e, soprattutto, la razionalizzazione ed efficientazione delle due macchine amministrative ed il ridisegno su basi totalmente nuove della nascente organizzazione burocratica. Le due macchine comunali sono state caratterizzate, negli ultimi anni, da scarsa trasparenza ed inefficienze causate prevalentemente da una impropria e non legittima commistione tra potere politico e potere burocratico finalizzata al mantenimento di una gestione discrezionale.
Almeno per quanto riguarda l’ex Comune di Rossano, abbiamo rilevato come il responsabile anticorruzione non abbia vigilato sul rispetto del Piano Comunale Anticorruzione e della normativa vigente in materia di anticorruzione, con particolare riferimento alla rotazione totalmente assente di dirigenti e funzionari”.