La Protezione Civile Regione Calabria ha effettuato un sopralluogo ad Oriolo con il geologo Paolo Cappadona, responsabile del coordinamento delle emergenze, che assieme all’Ufficio Tecnico comunale, con il capo area Luigi Formichella e allo staff di tecnici esterni incaricati, coordinato dal geologo Franco Martorano, hanno esaminato la zona interessata dal recente movimento franoso. Da quanto emerso, e come dichiarato dallo stesso Cappadona, la situazione è complessa e delicata e quindi necessita di interventi urgenti. Oltre all’abitazione maggiormente interessata lungo la salita che d Piazza del Borgo conduce al castello, dal sopralluogo sono emerse altre criticità concentrate in un’area più vasta e che riguardano altre strutture, nonché la stessa strada in selciato che porta al maestoso maniero, alla chiesa madre nel cuore del centro storico, che si presenta come l’accesso principale a quella zona del paese e che oggi appare visibilmente deformata.
Sono in corso le indagini geofisiche e georadar per stabilire l’esatta entità del movimento franoso che appare comunque ancora in evoluzione e con una profondità ad oggi di circa cinque metri. La Protezione Civile Regione Calabria ha confermato l’iter previsto in questi casi che è partito con la messa in sicurezza della zona interessata, dove alcune persone sono state costrette ad abbandonare la propria abitazione. Il programma sta proseguendo con le indagini di approfondimento che condurranno ad una relazione tecnica da fornire alla stessa Protezione Civile che valuterà di concerto con l’assessorato regionale ai Lavori Pubblici, retto da Roberto Musmanno, il da farsi e il come farsi, stanziando quindi le risorse economiche necessarie.
Hanno accolto la Protezione Civile Regionale il sindaco di Oriolo, Giorgio Bonamassa, il vicesindaco Vincenzo Diego e i consiglieri comunali Domenico Bonamassa e Vincenzo Brancaccio. La calamità che ha colpito il comune di Oriolo (la stessa zona era stata già interessata da movimenti franosi nel 1929 e nel 1936) ha tutti i requisiti, ascoltando i pareri tecnici, per rientrare in un pacchetto di interventi per la salvaguardia del suolo ma anche del patrimonio paesaggistico. Nel primo caso perché la zona è regolarmente abitata e questo presuppone interventi rapidi e definitivi per la sicurezza dei cittadini e nel secondo caso anche perché Oriolo, presente nel club dei Borghi più belli d’Italia, si sta inserendo in un prestigioso circuito turistico fondamentale per evitare lo spopolamento del paese e che non può rischiare di compromettere, proprio adesso, questo percorso virtuoso a causa di mancati interventi strutturali necessari per ripristinare sicurezza e fruibilità della zona. Infine il geologo Cappadona, durante un sopralluogo nella zona di San Leo, cartolina della rovinosa frana del 2015, si è complimentato con l’Amministrazione Comunale di Oriolo per la gestione dei finanziamenti ottenuti che hanno portato alla realizzazione degli interventi previsti in breve tempo e con risultati degni di nota
(fonte: comunicato stampa)