Dopo le convenzioni tra Regione e beneficiari con poco più di sei milioni di euro decolla il FEAMP per interventi sensibili come i Gruppi di azione Costiera(FLAG), la salute e sicurezza, l’efficienza energetica, i porti, i luoghi di sbarco, le sale per la vendita all’asta dei prodotti della pesca sbarcati, investimenti produttivi destinati all’acquacoltura e trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura. Ma rincresce sottolineare che il grande assente è la Sibaritide. Ritardi e disattenzioni nell’attuazione del programma regionale pesca del FEAMP per diverse Comunità costiere della Regione, in particolare quelle del nuovo Comune di Corigliano Rossano che con Schiavonea e dintorni rappresenta la dimensione sociale ed economica, fra le più rilevanti, del settore pesca della Calabria.
E’ auspicabile una forte accelerazione per recuperare risorse importanti per aiutare i pescatori costieri artigianali ad uscire dalla crisi che attraversa il settore con interventi a sostegno per la transizione verso una pesca sostenibile e la diversificazione dell’attività attraverso i programmi FLAG?
Il 31 marzo prossimo c’è il decollo del nuovo Comune di Corigliano Rossano ed è per questo che serve una forte inversione di rotta da parte della Regione Calabria per rivedere programmi e interventi di gestione del FLAG (Gruppo di Azione Costiera) del litorale ionico settentrionale, perché c’è una palese stortura nel governo di questo strumento strategico della fascia costiera. Questo strumento strategico di interesse pubblico, che può imprimere una svolta nello sviluppo delle attività economiche che interagiscono sulla fascia costiera, ma che deve anche accompagnare la trasformazione in atto nel settore della pesca con azioni a sostegno per i pescatori costieri artigianali verso l’inter-settorialità con ambiente, turismo e gastronomia del mare, deve essere governato dal Comune di Corigliano Rossano che ha lo sviluppo costiero più esteso della Regione ma anche i parametri economici, occupazionali e sociali fra i più rilevanti della Calabria. Allora il litorale da Capo Trionto a Punta Crati, con estensione a Capo Spulico fino a Rocca Imperiale, sarà riconosciuto come Gruppo di Azione Costiera – FLAG Corigliano Rossano? Noi che abbiamo creduto al processo di fusione lo speriamo. Tuttavia, al momento registriamo il movimentismo di “personaggi equivoci, fuori dalla nostra realtà territoriale, che col “fare tipico dei faccendieri”, buoni per tutte le stagioni politiche perché sono sempre sul carro dei vincitori, non mollano la presa delle risorse dei fondi comunitari pesca, e che fanno? Implementano contatti e iniziative con supporti “importanti” per presentarsi con credenziali credibili di fronte alla nuova “Citta territoriale”. Ovviamente, il tema dello sviluppo inter-settoriale, della fascia costiera e quant’altro è molto nobile! Per una svolta reale del nostro territorio, Corigliano Rossano deve “cacciare dal tempio i mercanti”, deve prendersi il ruolo e la funzione che gli spetta anche nella gestione di questo strumento comunitario “strategico” gestito dalla Regione Calabria. Corigliano Rossano nasce anche per investire sul futuro, sul mare, sulla fascia costiera, sullo sviluppo inter-settoriale con turismo _ ambiente _ pesca e gastronomia legata al mare. E allora non è più rinviabile un ragionamento serio con la Regione Calabria per il decollo del Gruppo di Azione Costiera(FLAG) di Corigliano Rossano. Servono interventi di svolta con i cittadini di questa “Città territoriale” protagonisti del cambiamento.
(fonte: comunicato stampa )