Aperto il tavolo istituzionale sul futuro della centrale Enel. Ieri a Catanzaro il presidente Oliverio ha incontrato i rappresentanti della holding energetica, le organizzazioni sindacali (Cgil-Cisl-Uil-Usb) e il sindaco di Rossano Giuseppe Antoniotti. Di concreto nulla. Solo garanzie circa il mantenimento dei livelli occupazionali per il 2016, fermamente compromessi allo scadere degli appalti. Tutto ruota attorno al futuro del sito. Le ipotesi sono tre: riconversione, ricollocazione, smantellamento. Sul primo punto sul tavolo nessuno ha avanzato proposte, ognuno si è riservato a un prossimo incontro in calendario tra un mese circa. Di sicuro dovrà essere una proposta ecocompatibile con il territorio. Bandito il carbone. Il sito di Rossano è tra i 23 dismessi. In altre realtà analoghe alla sede industriale jonico, Enel ha bandito un concorso di idee per la riconversione delle aree dove ha sede l’impianto. In altre centrali ancora si parla di riconversione a biomassa. E comunque l’obiettivo è guardare alle fonti rinnovabili, le stesse che hanno messo in crisi la produzione di energia a olio combustibile. Una delle soluzioni praticabili di cui pure si è discusso ieri a Germaneto è la cessione dell’area a privati per la realizzazione di centri commerciali, outlet, e/o altro. Come nel caso della centrale Tor del Sale di Piombino (Livorno)… Continua sull’edizione odierna de LA PROVINCIA COSENTINA