Le competenze in materia di edilizia scolastica, stanno in capo agli Enti locali, che devono operare alla riqualificazione del patrimonio anche attraverso il contributo di finanziamenti da parte dello Stato. Nel tempo, questo trasferimento di risorse è stato molto esiguo e insufficiente rispetto al bisogno reale, bisogno ancora oggi non quantificabile finché non sarà terminata l’Anagrafe scolastica, il censimento di tutti gli edifici scolastici, iniziato nel 1996 ed ancora non terminato. Occorre infatti, superare l’approccio di intervenire prevalentemente sui casi di emergenza per arrivare ad una programmazione degli interventi e della manutenzione ordinaria e straordinaria, prevedendo anche un piano di riqualificazione per la messa in sicurezza, la bonifica e la sostenibilità degli edifici.
Questa operazione di riqualificazione consentirebbe di considerare l’edilizia scolastica una delle grandi opere pubbliche nazionali, che darebbe, oltretutto in tempi di crisi economica, occupazione e miglioramento territoriale di un patrimonio edilizio diffuso in maniera capillare in tutto il Paese. Inizierà a breve l’anno scolastico e se da una parte rivolgiamo gli auguri agli insegnanti e agli studenti nel rinnovare il loro naturale entusiasmo nel trasmettere conoscenza e curiosità di sapere non possiamo esimerci dal riportare alcuni dati allarmanti riguardanti la sicurezza degli edifici scolastici. Nove su dieci, di essi, sembrano inagibili e su 2408 edifici scolastici solamente 380 avrebbero certificazioni necessarie (Fonte Codacons). Quindi non solo i ponti e le strade necessitano di manutenzione e monitoraggio ma soprattutto quei luoghi come la scuola di cui si dovrebbe garantire l’incolumità dei nostri figli e di chi ne usufruisce.
Per questa ragione chiediamo un intervento del consigliere regionale Orlandino Greco attraverso un’interrogazione regionale specifica che chieda la verifica tecnica di ogni edificio scolastico in Calabria atta a certificare la possibilità o meno che gli immobili scolastici possano essere utilizzati o meno rispetto sul fronte della vulnerabilità sismica. Chiediamo inoltre agli uffici scolastici regionali, nonché ai Comuni e alle Province calabresi di rendere obbligatori i certificati di rispondenza alla normativa antisismica (ai sensi art. 28 L. 64/1974 e dei certificati di agibilità previsti dall’art. 24 del testo unico dell’Edilizia). La nostra edilizia scolastica è sconcertante attualmente risultano essere censiti solo 2408 edifici scolastici ma solo 1900 di questi hanno a disposizione i dati. E solo 830 edifici sono in possesso di certificato di collaudo statico e solamente 382 hanno ottenuto il certificato di agibilità. Dunque l’85% delle nostre scuole calabresi potrebbe non essere agibile.
Per questo risulta necessario un censimento dell’edilizia scolastica sull’agibilità degli edifici ed intervenire immediatamente prima che sia troppo tardi. Sappiamo bene da un punto di vista giuridico che la responsabilità appartiene al Dirigente scolastico anche se in realtà la competenza riguarda gli Enti locali che non possono più ignorare il problema. Lo stato deve rispettare le norme vigenti non si può più assistere a stucchevoli deroghe sulla pelle dei bimbi e degli insegnanti. In una stato di diritto che ci obbliga ad una vaccinazione di massa in nome della salute dei nostri figli bisogna chiedere con estrema fermezza la sicurezza degli edifici dove i nostri figli trascorrono ore e ore in inconsapevole pericolosità.
Pamela De Patto
Commissario Idm Corigliano
(comunicato stampa)