Un’auto rubata, le strategie paralegali per riaverla, un doppio cavallo di ritorno e il coinvolgimento di soggetti cosentini e cirotani. Sono questi gli elementi attorno ai quali ruota l’operazione “Doppio gioco” che, portata a termine dai carabinieri della Compagnia di Rossano, ha interessato i comuni di Crosia, Pietrapaola e Cariati. Quattro le ordinanze di custodia cautelare, tre in carcere e una ai domiciliari, emesse dal Gip presso il Tribunale di Castrovillari su richiesta della Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini tramite il Procuratore Capo Eugenio Facciolla e il sostituto Antonino Iannotta.
Le manette sono scattate attorno ai polsi di due crosioti, il 49enne Serafino Perfetti e il 31enne Rosario Lefosse; del cariatese 34enne Rocco Pirillo e del 54enne Antonio Cirigliano cosentino residente a Pietrapaola, quest’ultimo ai domiciliari. La vicenda trae origine dal furto di una utilitaria verificatosi a maggio a Cosenza, di proprietà di un 73enne di Longobucco che, per riaverla, chiede ad un meccanico di Bocchigliero di fare da mediatore con soggetti di Cosenza. Parallelamente il figlio dell’uomo avvia contatti con soggetti del cirotano attraverso Cirigliano. Ed è così che all’incontro con il meccanico si presentano anche due cirotani insieme a Pirillo e Lefosse. Il meccanico ha la peggio, subendo un’aggressione e il furto del proprio fuoristrada. Dalla sua denuncia partono le indagini. Le auto vengono successivamente ritrovate mentre gli investigatori ricostruiscono anche il “compenso” ad uno dei due cirotani pari a 700 euro.
All’operazione per l’esecuzione delle ordinanze hanno preso parte oltre cinquanta carabinieri con l’ausilio delle unità cinofile di Vibo Valentia.