Temi cari all’Istituto scolastico diretto dal dott. Guzzo, esempio tangibile di integrazione e contaminazione culturale che, negli anni, hanno sempre contraddistinto l’I.C. “Don Bosco” rendendolo un vero e proprio contesto multiculturale per la numerosa presenza sia di studenti di origine arbereshe sia di studenti di nazionalità straniera. La stessa frazione Cantinella, nel comune di Corigliano Rossano, da secoli punto di approdo e sede di insediamento di tante comunità arbereshe, oggi ne conserva ancora intatte le tradizioni, così come il rito liturgico greco-ortodosso. Da qui la ferma volontà dell’Istituto scolastico di accreditarsi presso il Quirinale all’evento, che ha dato occasione agli alunni di rinsaldare i legami e di riscoprire le proprie radici arbereshe, nell’ottica di una diversità da coltivare e di un patrimonio da custodire all’insegna dello slogan “Mai perdere l’orgoglio delle proprie origini”.
La delegazione di studenti (formata dagli alunni Pio Giorgio Luzzi, Rossella Maria Gencarelli e Olena Pitra), accompagnata dalla docente Veronica Molinari, collaboratrice del Ds, e dalla docente Maria Matranga, funzione strumentale, ha assistito, nelle aree riservate, all’intera fase delle celebrazioni, ascoltando con vivo interesse tutti gli interventi che si sono susseguiti nel Teatro del collegio italo-albanese di Sant’Adriano, dove erano presenti, tra gli altri, i sindaci delle comunità arbereshe d’Italia, il Prefetto di Cosenza Paola Galeone, il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci, il Vescovo dell’Eparchia di Lungro, il Rettore dell’Unical Gino Mirocle Crisci, il docente Unical Francesco Altimari, il Rettore dell’Università di Palermo.
Affascinati dalla storia dell’eroe albanese Skanderbeg, del quale sono state ripercorse le gesta, a suscitare una profonda riflessione sono state, in particolare, le parole dei due Capi di Stato che hanno suggellato il legame storico esistente tra Italia e Albania in un’ottica di collaborazione e reciproco scambio. Proprio le comunità arbereshe testimoniano come siano possibili l’integrazione e la contaminazione culturale che, nel rispetto delle diverse tradizioni e identità, sono fonte di arricchimento reciproco tra i popoli. E la scuola, luogo deputato per eccellenza alla formazione delle giovani generazioni, ha il compito di insegnare e di mettere in pratica i principi dell’accoglienza e dell’integrazione, incoraggiando atteggiamenti sani e favorendo una crescita globale sia dell’individuo sia del contesto sociale.
(comunicato stampa)