Il riconoscimento sarebbe avvenuto tramite la parete specchiata di una apposita sala interna alla compagnia dei carabinieri di Corigliano. Sono i primi risvolti della malvagia rapina perpetrata ai danni di una 33enne che intorno alle 3 di notte, dopo avere lavorato in un noto locale per la serata di capodanno sul lungomare di Schiavonea, in attesa che giungesse il marito è stata aggredita da un marocchino con un machete al collo, sottraendo il cellulare (non ancora rinvenuto) e 50euro. La donna, avvolta dalla paura, dopo aver chiamato i carabinieri si è recato presso il locale pronto soccorso, dove i sanitari hanno riscontro il taglio del mignolo della mano destra ed escoriazioni all’altezza del collo. Nel frattempo una pattuglia dei carabinieri giunge nei pressi della zona in cui si è consumato l’evento delittuoso. E nota un personaggio verso cui i militari nutrono fondati sospetti. Accertati altri indizi, giungono alla identificazione dell’uomo che viene portato in caserma. Qui, mediante la parete specchiata viene chiesto alla donna se la persona che vedeva dall’altra parte del vetro fosse il soggetto autore della rapina. La 33enne non ha esitato a dire “si”. Per domani è previsto l’interrogatorio di garanzia presso il tribunale di Castrovillari. A rappresentare la vittima gli avvocati Pino De Luca e Daniele Torchiaro.