Il futuro di Corigliano Rossano ad oggi ci appare assai incerto, se futuro ci sarà, e soprattutto se sarà positivo dipenderà da chi siederà alla guida della terza città Calabrese. Qualcuno diceva: “Solo se la città non ti piace puoi impararla ad amare, il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare”. Ebbene sì, sono fortemente convinto che per ora una nuova alba sarà difficile vederla spuntare nelle neo fuse realtà della piana di Sibari, e il motivo è presto detto. Tutti, troppi, dichiarano di amare la nostra città: quante belle parole. Oggi assistiamo ad una sfilata di candidati a sindaco impegnati solo a formare il proprio esercito, tutti uniti, seppur diversi in tutto, pur di attrarre liste di candidati consiglieri sotto il proprio nome. E nel mentre si gioca di rimpiazzo, ci si incontra trasversalmente, si presiedono incontri e tavole rotonde d’ogni genere, Corigliano Rossano continua nella sua beata agonia, sprofondando, ogni giorno di più, nei meandri dello sfascio più totale. E poi a sentirli in TV, ti vien spontanea la domanda: ma cos’è la destra? Cos’è la sinistra? Oppure tutti centristi e moderati? Tutti sotto un falso civismo, quasi a nascondere la propria identità mista di non fatti e misfatti. E poi li guardi in faccia mentre urlano al cambiamento, erano lì anche cinque e dieci anni fa. Probabilmente sarò vecchio, ma ricordo quando militavo nella Democrazia Cristiana, le liste si componevano di nomi ideologicamente vicini, e soprattutto non si parlava di uomini ma di programmi, e su questi si facevano gli accordi. Se gli aspiranti alla carica di sindaco per il comune di Corigliano Rossano sono coloro che ormai albergano quotidianamente sui giornali, credo che di nuovo ci sarà ben poco e ancor meno di civico. Corigliano Rossano ha bisogno di conoscere il proprio futuro, un futuro certo però e non promesso, fatto di dati certi e concreti dove vi siano indicate le idee da portare avanti, le giuste coperture economiche ed i relativi tempi di attuazione. Signori candidati, basta con chiacchiere e passerelle, la terza città della Calabria ha sete di lavoro, abbiamo una disoccupazione fuori controllo, Corigliano Rossano ha bisogno di sapere quando potrà smettere di emigrare in cerca di salute, quando un serio servizio di assistenza sociale garantirà i più deboli e bisognosi, i nostri territori hanno bisogno di sapere quando torneranno ad offrire turismo, le nostre terre hanno bisogno di sapere quando saranno tutelati per qualità di prodotto e garanzia di prezzo, la nostra marineria ed il nostro porto ha bisogno di sapere quando riavrà dignità, il nostro commercio e le nostre aziende hanno la necessità di capire quando finirà il loro esilio causa trasporti e scali inesistenti, i nostri abitanti hanno bisogno di conoscere quando avranno tasse eque da pagare e strade asfaltate ed illuminate su cui spostarsi, i nostri concittadini hanno bisogno di sapere quando riavranno un presidio di giustizia come il tribunale riaperto. Ed allora finitela, cari pseudocandidati, di litigare per un posto al sole o un simbolo di partito, smettete di creare alleanze innaturali e accordi poco odoranti. Solo se avrete la forza di confrontarVi su di un programma serio e snello, dieci punti al massimo, solo se avrete la forza di parlare di problemi e non di filosofia o letteratura allora forse Corigliano Rossano diventerà bellissima (Comunicato stampa).