Da ieri sono entrate in vigore le sanzioni legate alla nuova normativa introdotta su iniziativa del Governo nazionale in fatto di servizio di noleggio con conducente, un comparto che in Italia conta 80.000 aziende e 200.000 addetti, che ora rischiano di rimanere senza lavoro. Anche in Calabria diverse centinaia sarebbero i posti a rischio: la denuncia arriva dal consigliere regionale Gianluca Gallo, che lamenta l’indifferenza riservata agli operatori e alle imprese del settore. «In una terra piegata dalla disoccupazione e da tutti i mali che questa si porta appresso – afferma il capogruppo della Cdl – una nuova ferita occupazionale sta per aprirsi. Dal 15 Maggio, con l’entrata in vigore delle sanzioni legate alla pseudoriforma voluta dal Governo nazionale, l’esercizio dell’attività diventa praticamente impossibile». A pesare, nello specifico, le disposizioni che prevedono che gli esercenti attività di noleggio con conducente rispettino l’obbligo di tornare in rimessa dopo aver effettuato la corsa. Impossibile, dunque, accettare chiamate in corsa, a meno che non si tratti di prenotazioni registrate già ad inizio giornata, e comunque e sempre con tassativa prescrizione di annotare tutti i dati inerenti alla corsa e i dati di conducente e cliente. «A parte le implicazioni che, con riferimento a quest’ultima fattispecie, derivano dal conflitto con le norme in materia di tutela della privacy», osserva Gallo, «non v’è chi non veda come imporre previsioni simili significhi portare allo smantellamento dell’intero settore. Prova ne sia il fatto che le maggiori difficoltà si stanno avvertendo, già in queste ore, per le ditte operanti nell’area dello scalo aeroportuale di Lamezia, come nel resto della regione: se un noleggiatore si reca a Lamezia da Cosenza per accompagnare un cliente, non potrà tornare a Cosenza caricando a bordo un altro cliente, perché per farlo dovrebbe prima rientrare in rimessa e poi tornare indietro a riprendere il passeggero». Un’assurdità che, secondo l’esponente della Cdl, «va cancellata al più presto. Le associazioni di categoria da mesi si stanno battendo per una modifica radicale di un impianto normativo che, tra l’altro, finisce con lo scatenare guerre tra poveri e discriminazioni ingiustificate, incentivando di fatto l’abusivismo, a scapito della sicurezza dei cittadini. Per quanto ci riguarda, sosterremo la mobilitazione già in atto, ma ci impegniamo a far sì che in Calabria anche la giunta regionale si attivi con determinazione: essenziale è impugnare in sede giudiziaria provvedimenti che si presentano lesivi delle competenze della Regione in materia di trasporto, ma in aggiunta a ciò e da subito, come del resto avvenuto in Sicilia, occorre verificare la possibilità di sospendere temporaneamente norme ritenute poco chiare e in stridente contrasto con le leggi regionali». Proposta cui si unisce «l’invito a sostenere le ragioni degli Ncc in sede di Conferenza dei Presidenti delle Regioni e nei riguardi del Governo: limitarsi a generiche prese di posizione senza far seguire ad essi atti concreti – conclude Gallo – significherebbe solo cancellare altri posti di lavoro in una terra già senza lavoro. Un’eventualità da scongiurare in ogni modo» (Comunicato stampa).