In Calabria in particolare, sotto l’egida del Comando Regionale di Catanzaro, opera la risorsa specializzata costituita dal Reparto Operativo Aeronavale (R.O.A.N.) di Vibo Valentia, articolato lungo tutta la costa regionale sui diversi presidi della Stazione Navale di Vibo Marina e rinforzato dalla componente degli elicotteri della Sezione Aerea di Lamezia Terme.
Il reparto mantiene lungo le coste un dispositivo permanente e unitario di prevenzione e contrasto ai traffici illeciti, proiezione di quello sul territorio assicurato dai vari comandi provinciali delle Fiamme Gialle, in sinergica collaborazione con le altre forze operanti sul mare e lungo la costa, in compiti di assistenza e soccorso, agendo, all’occorrenza, autonomamente e in collaborazione, anche sul territorio.
Nel Reggino, infatti, la Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria opera, in costante coordinamento con gli altri enti preposti, nell’ambito del piano prefettizio di azione nazionale e transnazionale denominato “focus ‘ndrangheta 2019”, finalizzato a razionalizzare l’impegno di forze di polizia e altri organi di controllo per prevenire e reprimere fenomenologie illecite collegate direttamente o indirettamente al fenomeno associativo criminale.
I finanzieri della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, operando congiuntamente a personale militare della Capitaneria di porto di Reggio Calabria, hanno condotto una complessa attività di indagine avente come obiettivo l’individuazione e il sequestro di un’area utilizzata come discarica abusiva.
Nello specifico i militari, impegnati già da diversi giorni in un monitoraggio costante dell’obiettivo avvenuto anche mediante appostamenti, sono intervenuti in località Vallone Mariannazzo (RC), presso un’area di circa 1.500 mq, parzialmente recintata, sotto un cavalcavia autostradale e hanno rinvenuto materiale di varia natura (rifiuti speciali) su una superficie di circa 250 mq.
Il responsabile, P.N. di anni 54 di Reggio Calabria, il quale non era in possesso di alcuna documentazione né aveva fatto specifica richiesta alle autorità preposte, è stato deferito all’A.G.
Al termine dell’accertamento, l’area di circa 250 mq, ove insistono i rifiuti speciali è stata posta sotto sequestro.
Il risultato conseguito, significativo tassello di una costante ed efficace attività continuamente rinnovata da parte degli enti impegnati, ha interrotto una condotta illecita dannosa per la collettività e posto le basi per un ripristino della situazione e un recupero della fruibilità dell’area (Comunicato stampa).