Nella lunga sosta, non abbiamo potuto fare a meno di notare una folla di manifestanti e le bandiere di due sindacati, CGIL e CISL, in attesa di far sentire la loro voce in merito alle dolorose vertenze dei precari calabresi, tenuti ostaggio dalla politica, e dagli stessi sindacati, negli ultimi venti anni.
Tra loro, tanti, tantissimi LSU e LPU in forza al Comune di Cassano allo Ionio.
Ora, senza nulla togliere al sacrosanto diritto a manifestare, tra le altre cose principio ispiratore del nostro Movimento e senza voler entrare nello specifico delle vertenze in oggetto, la nostra coscienza di cittadini onesti e paladini dei diritti umani di ognuno ci impone di dire la verità su una questione dolorosa, quella dei precari calabresi, che sta tenendo in bilico da oltre venti anni decine di lavoratori, di padri e madri di famiglia, costretti ogni anno a scendere in piazza per elemosinare un diritto ai signori della politica regionale, che in questi anni l’unica risposta che hanno saputo dare ai lavoratori è stata la proroga, da un anno all’altro, di elezione in elezione.
Il Movimento Cinque Stelle ha un altro modus operandi: risolve i problemi definitivamente.
Il Reddito di Cittadinanza ne è una riprova: la prima misura strutturale di contrasto alla povertà e alla disoccupazione, mai esistita prima in Italia è legge, grazie al Movimento Cinque Stelle.
In questi giorni di mobilitazione, il Ministero ha preso formale impegno “a trovare un veicolo normativo dove inserire la proroga al 31 dicembre delle attività così come richiesto dai lavoratori.” Allo stesso tempo, il prossimo 5 giugno si ridiscuterà della vicenda, “per continuare l’interlocuzione tecnica e per affrontare le ulteriori questioni aperte”.
Il comunicato stampa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali parla chiaro: un impegno formale a risolvere la vicenda dopo le elezioni e non propaganda o contentini di carattere elettorali.
I signori della politica e i sindacati, quelli che non vogliono rinunciare a rimborsi e stipendi d’oro, quelli che hanno saputo solo aumentare le tasse, quelli che in questi ultimi cinquant’anni hanno solo dato illusioni e assistenzialismo ai lavoratori, quelli che non si sono mai accorti che la gente lavora per 500 euro al mese senza un contratto, quelli che d’estate restano ciechi di fronte a decine di ragazzi che lavorano per quattro spiccioli nei villaggi turistici, evitino di continuare a confondere la mente a chi da vent’anni aspetta un diritto inalienabile, il lavoro (Comunicato stampa).