A farsi portavoce del grido d’allarme già lanciato da alcune associazioni e da molti cittadini, è il consigliere regionale Gianluca Gallo. I fatti: accedendo al sito www.trenitalia.com per consultare gli orari di treni e autobus sostitutivi in servizio lungo la tratta Sibari-Taranto, ed eventualmente prenotare un posto, ciò risulta possibile solo fino al 9 giugno. Dal giorno successivo, data di entrata in vigore del nuovo orario estivo, treni e autobus scompaiono, eccezion fatta per un paio di corse sostitutive che risultano partire da Sibari attorno alle 3 del mattino per arrivare a Taranto circa due ore dopo. Poi più niente. «La speranza – sottolinea Gallo – è che possa trattarsi di un errore, o di una situazione temporanea. Anche per questo, per sollecitare le opportune verifiche, chiedo un tempestivo intervento da parte di Trenitalia. Il timore, però, è che si tratti di ben altro, e cioè di nuovi, gravi tagli ad una linea già colpevolmente depauperata di collegamenti». Prosegue il capogruppo della Cdl: «In questi ultimi mesi in tanti, al Governo come in Regione, si sono vantati di aver quasi ottenuto l’istituzione di una Frecciargento tra la Sibaritide e Roma. Abbiamo sostenuto quella battaglia, evidenziando tuttavia con fermezza la necessità di non nascondere, dietro l’impegno per la Freccia, l’azione di tutela di cui abbisognano il trasporto locale e altri servizi, come la possibile reintroduzione, peraltro a costo zero, dell’Intercity notte per Milano o di navette veloci da e per l’aeroporto di Lamezia». Ad oggi, tuttavia, «si registrano solo chiacchiere e fatti zero. Anzi, all’orizzonte si prospetta l’ennesima stagione di lacrime e sangue, con la Sibaritide e la Calabria ionica isolate dal resto del mondo in piena estate, alla faccia delle migliaia di turisti che ne affollano le coste e della moltitudine di pendolari lasciati incredibilmente a piedi. Diventa a questo punto vitale un chiarimento urgente da parte della giunta regionale e del ministero delle infrastrutture e trasporti, oltre che dei parlamentari del territorio: se le segnalazioni dovessero trovare conferma, non avrebbero più alibi per giustificare se stessi e le scelte di Trenitalia» (Comunicato stampa).