Il sevizio ha ripercorso la storia del piccolo Coco’, barbaramente ucciso da brutali delinquenti, che meritano di marcire in galera e, se ancora non si è scoperta l’intera verità, chi di competenza deve compiere ogni sforzo per fare giustizia sino in fondo.
Occorre ricordare che al momento dell’efferato delitto la Cassano onesta e perbene scese in piazza con una grande manifestazione voluta ed organizzata dal vescovo del tempo, mons. Nunzio Galantino, e dal sindaco della città Gianni Papasso.
Proprio per quanto era accaduto alla manifestazione venne dato il titolo “noi fuoco della speranza”.
In un pomeriggio piovoso e freddo ci fu una straordinaria partecipazione, soprattutto, di ragazzi e ragazze che esprimevano solidarietà a Coco’ e che si battevano per dire no ad ogni forma di violenza, per gridare disapprovazione, soprattutto, per urlare il loro, il nostro no alla mafia, alla criminalità organizzata, ai trafficanti di droga.
Il sindaco per testimoniare questo forte impegno al momento dei funerali di Coco’ proclamo’ il lutto cittadino. Successivamente fece affiggere nel suo ufficio la foto di Coco’ affinché servisse da monito per non dimenticare e, principalmente, per testimoniare l’impegno diuturno nella lotta contro la violenza di ogni genere, contro la violenza nei confronti dei minori e per difendere i diritti dell’infanzia.
Nello stesso tempo, però , fummo impegnati a difendere Cassano ed i suoi cittadini dall’assalto dei media che, per riempire i loro servizi, per avere audience, realizzarono articoli e trasmissioni di profonda cronaca nera che “imbrattavano” in maniera violenta l’intera comunità.
Ed infatti, sul quotidiano ” la Stampa” di Torino comparve un articolo orribile. In tante trasmissioni televisive, in particolare su TVsette di Rai uno, la descrizione di quanto terribilmente accaduto, di fatto, coincideva con la criminalizzazione dell’intera comunità. A tutto ciò ci siamo ribellati!!!
Abbiamo, con fermezza, preteso la giusta e corretta informazione. Abbiamo, in tanti modi, affermato che quanto accaduto non poteva coinvolgere e riguardare l’intera comunità, che per la stragrande maggioranza è costituita da gente onesta e perbene e che il parassitismo, l’illegalità , la devianza riguardavano una minoranza e non certamente tutta la collettività.
Non abbiamo mai sottaciuto la presenza di una mafia forte e spregiudicata. Anzi, abbiamo affermato che la stessa alligna e trova terreno fertile dove c’è povertà e sottosviluppo. Proprio per questi motivi, abbiamo invocato una maggiore presenza dello stato, non soltanto con azioni repressive ma anche con azioni che tendessero allo sviluppo e alla creazione di posti di lavoro proprio per sottrarre manodopera e affiliati alla ‘Ndrangheta.
Anche la visita di Papa Francesco per i Cassanesi e la Calabria intera, ha rappresentato un momento di grande festa, di riscatto, di condanna e, soprattutto, di profonda speranza.
Il servizio di ieri, al contrario, ci fa piombare nuovamente in una voragine nera e buia, cancellando con un colpo di spugna tutto quanto di positivo esiste su questo meraviglioso e sfortunato territorio.
È stata data una descrizione di Cassano falsa, orribile e non corrispondente alla realtà. L’ intera comunità da qualcuno è stata definita omertosa, collusa e mafiosa. Non è assolutamente così!
A Cassano la stragrande maggioranza è costituita da gente perbene ed onesta, che è distante anni luce dalla mafia, dal malaffare e dalla criminalità.
Tantissimi giovani professionisti rappresentano dei veri talenti che si fanno onore nel Paese e nel Mondo. Ci sono meravigliosi esempi di buona ed eccellente imprenditoria. La Scuola cassanese appartiene alla sfera della migliore scuola della Calabria e del Paese. Studenti cassanesi sono stati anche premiati dal Presidente della Repubblica.
A Cassano c’è una Chiesa, egregiamente guidata da mons. Francesco Savino, che fa parlare bene di sé ed è, insieme alle Istituzioni preposte, in prima linea contro la ‘Ndrangheta e la violenza.
Tante associazioni quotidianamente si impegnano per il progresso ed il divenire civile. Le stesse forze politiche e sindacali sono sostanzialmente sane. Politici cassanesi sono arrivati ai vertici delle istituzioni: alla Camera, al Senato, nel Consiglio regionale e provinciale, nella Giunta regionale e provinciale, nell’Anci.
Cittadini cassanesi sono arrivati al vertice nazionale del sindacato.
L’attuale presidente dell’Unicef nazionale è un cassanese.
Il territorio comunale è ricco di una grandiosa e meravigliosa storia: la storia di Cassano, di Sibari e della Magna Grecia.
Ed allora viene spontaneo chiedersi: Perché continuamente, quasi con certosina puntualità, questa comunità deve essere bistrattata, umiliata e sacrificata sull’altare della più bieca criminalizzazione?
Perché la TV nazionale non viene qui per valorizzare le ricchezze storiche, ambientali, naturali ed umane aiutandoci, così, a farci ottenere quell’attenzione che tutti i governi, compreso l’attuale , non ci hanno mai riservato?
La mafia, la criminalità organizzata, la violenza si batte con investimenti, con lo sviluppo e dando all’uomo la dignità del posto di lavoro.
I cassanesi si devono unire, non possono più sopportare l’eccesso di criminalizzazione, devono battersi per il riscatto e, di conseguenza per tutelare la dignità dei loro figli, che sono uguali ai ragazzi ed alle ragazze di tutto il mondo.
Gianni Papasso – sindaco uscente di Cassano
(comunicato stampa)