Replicando al comunicato stampa diffuso nella giornata di ieri dal Comune di Crosia relativamente al rinvio della surroga del consigliere provinciale Pietro Lucisano, quest’ultimo oggi ha deciso infine di rompere il silenzio.
«La carica nell’ente Provincia non si è interrotta ma resta ancora in pieno vigore, in quanto a seguito della riforma Delrio tutte le provincie, anche Cosenza, hanno adeguato il proprio Statuto alla normativa nazionale vigente. Dunque la Provincia si è dotata di un nuovo statuto con la deliberazione N°1 del 12 gennaio 2015, il testo normativo è stato approvato all’unanimità dall’intero Consiglio Provinciale e dopo qualche mese approvato anche dall’assemblea dei 155 sindaci della Provincia di Cosenza, compresi i comuni di Rossano, in quell’occasione rappresentato dall’ex assessore Chiarello ed il comune di Crosia con Francesco Russo. Tale Statuto, che sottolineo è pienamente vigente, all’Art. 37 ultimo comma, dice chiaramente che – in caso di scioglimento anticipato del consiglio comunale di cui il consigliere o il sindaco eletto fa parte, perdura la carica di consigliere provinciale fino alle nuove elezioni-. Dunque la mia carica di Consigliere Provinciale resta in essere, in quanto l’unico ostacolo che determinerebbe la mia decadenza sarebbe la non rielezione nel consiglio comunale alla prossima tornata elettorale. Inoltre va sottolineato che ove ci siano lacune nella legge Delrio si demanda al TUEL, che all’Art 141 comma 5, scrive espressamente che – Gli incarichi derivanti dalla carica di consigliere comunale non si perdono fino alla sostituzione nelle elezioni successive-. Anche il Consiglio di Stato si è espresso in questo senso in diverse sentenze. Va inoltre precisato, rigettando al mittente mistificazioni strumentali riguardanti le dimissioni da consigliere comunale, che il mio non è stato un atto singolo e che non sono stato surrogato in consiglio. Le mie dimissioni rappresentano un atto collettivo che la legge definisce “Dimissioni Ultra dimidium” ovvero la metà più 1 dei consiglieri che dunque ha decretato lo scioglimento contestuale del consiglio comunale di Rossano.
Sono sicuro che la mia posizione è in regola con le norme vigenti ed il presidente Occhiuto, persona equilibrata e rispettosa delle leggi, con il Consiglio non potrà che confermare la mia legittima posizione che è logica e coerente al fatto che l’intero Consiglio e l’Assemblea dei Sindaci, tutti, anche quelli che oggi contestano, hanno approvato il nuovo Statuto Provinciale.
Il fantomatico gruppo dei Sindaci della Valle del Trionto si faccia un esame di coscienza, perché anche loro hanno votato lo statuto, non si ricordano? Lo statuto ha espletato con successo tutti gli adempimenti previsti dalla legge e non è stato mai impugnato, non ne sussistono le condizioni. Le falsità che stanno circolando in questi giorni, sconfessano gli stessi soggetti che le stanno mettendo in giro. Mi riservo dunque di presentare un esposto alla Procura della Repubblica contro i fatti e gli atti posti in essere, in modo strumentale, da soggetti in malafede perché oltre agli attacchi mediatici è stato effettuato un vero e proprio “terrorismo mentale” contro alcuni membri del Consiglio Provinciale, minacciandoli di ritorsioni penali. Credo che la Procura debba essere informata dell’agire meschino di questi soggetti che professano il rispetto per le istituzioni, ma che agiscono solo ed esclusivamente per interessi personali mettendo in scena meschini teatrini a fini elettorali».