Le indagini hanno permesso di acquisire come il suddetto P.M. avesse, in modo fittizio attribuito a una donna, abitante in Scalea, estranea sia dal contesto criminale che da quello familiare del suddetto, la proprietà di un immobile, ubicato in un complesso edilizio di Scalea, acquistato con i proventi del narcotraffico svolto dall’uomo e riciclati nel richiamato investimento immobiliare, operato dalla donna “proprietaria” dell’immobile e da una terza persona, conseguentemente ritenuti responsabili di “riciclaggio”, sebbene non destinatari di provvedimento cautelare. Proprio per tali ragioni, per l’immobile è stato disposto il citato sequestro preventivo ai fini di confisca. (comunicato)