I FATTI La storia risale al 2016 quando G.M. assunta come badante da un anziano residente a Cassano, viene accusata di aver approfittato dell’età avanzata di quest’ultimo, quasi novantenne, e di averlo più volte minacciato, costringendolo a vivere in uno stato di costante paura.
L’anziano, dopo aver chiesto aiuto ai figli che vivono fuori regione e supportato da loro, denuncia il tutto raccontando agli inquirenti come la donna più volte in preda a forti crisi di nervi dovuti all’abuso di alcol, lo avrebbe minacciato anche con l’uso di oggetti contundenti, passando in alcune occasioni alle vie di fatto, percuotendolo fino a provocargli evidenti ematomi in tutte le parti del corpo. Tale situazione avrebbe costretto l’anziano a vivere in uno stato di costante timore fino ad arrivare al punto di dormire in camera chiuso a chiave per paura di essere aggredito dalla donna.
Alla querela sporta dalla persona offesa si aggiunge anche quella dei figli, che accusano la donna sia di avere costantemente minacciato e percosso il genitore, sia di avere testimoniato il falso davanti le Autorità intervenute a seguito dell’allontanamento della donna dall’abitazione dell’uomo.
IL PROCEDIMENTO Dopo il deposito delle denunce-querele, la Procura della Repubblica di Castrovillari, non ravvisando elementi utili per la prosecuzione delle indagini, ne chiede l’archiviazione; a tale richiesta la parte offesa propone opposizione discussa davanti al GIP in contraddittorio con la difesa dell’indagata. In tale sede, l’Avv. Raffaele Meles in una lunga esposizione dei fatti, avanza la richiesta di inammissibilità della domanda di opposizione poiché in netta violazione con le norme procedurali, mentre nel merito, ripercorrendo l’intera vicenda, porta alla luce come fosse stato proprio l’anziano a vessare l’indagata chiedendo continuamente a quest’ultima rapporti sessuali in cambio di una regolare assunzione. Spinta dallo stato di bisogno la donna cede a tali richieste concedendosi sessualmente, assumendo prima dei rapporti, su richiesta dell’anziano, alcol e calmanti; quando tali richieste diventano sempre più insistenti la donna in preda alla disperazione decide di denunciare il tutto e in seguito a tale denuncia sarebbero poi scaturite, secondo quanto narrato dalla difesa dell’indagata, quelle dell’anziano e dei figli.
LA DECISIONE Il GIP in totale accoglimento delle richieste dell’Avv. Meles, previa declaratoria di inammissibilità della opposizione proposta dalla persona offesa, ha disposto l’archiviazione con contestuale restituzione degli atti al Pubblico Ministero.
(comunicato stampa)