Prendo spunto da una lettera che ho avuto il piacere di leggere sul web da parte di un genitore per dare un messaggio a tutti i genitori di bimbi diversamente abili che si accingono a iniziare l’anno scolastico, perchè – come ha scritto giustamente lei stessa – si tratta di una lettera che certamente può essere considerata a nome di tutti.
Non dimentico, non ho mai dimenticato, da quale parte sono stato in questi anni, per questa come per altre questioni che hanno riguardato il territorio.
Insieme all’assessore alla “Città della Solidarietà”, Donatella Novellis, che non è stata certamente scelta a caso, stiamo lavorando duramente per superare i vari ostacoli che ci siamo trovati davanti rispetto a questo come altri servizi del comune di Corigliano-Rossano, con in testa un obiettivo chiaro: garantire non solo un servizio, ma la civiltà. Il paradosso è che noi stessi, alle prese con tali ostacoli, spesso ci poniamo le stesse domande che affiorano dalla lettera accorata della mamma: perché è cosi difficile garantire qualcosa di tanto importante?
Il nostro compito di amministratori scelti dalla comunità ci impone però di provare a superare ogni ostacolo, ed è quello che stiamo facendo quotidianamente, non soltanto di certo con la riunione citata nella lettera, ma con più incontri e confronti solo su questo argomento dell’assistenza agli alunni con disabilità ed altrettanti sui tanti aspetti che riguardano la vita di questa neonata grande città, partendo da una triste constatazione: poco, pochissimo, nulla è stato fatto per preparare il nostro prestigioso Comune a dare delle risposte chiare, come giustamente chiesto a gran voce da tutti i concittadini.
Sto quindi per fare l’elenco dei problemi trovati e degli ostacoli, per ogni settore o singolo, anche banale servizio? No, passerei per ciò che non sono, cioè uno a cui piace piangersi addosso. Sono innumerevoli: burocratici, giuridici, economici, molti atavici, altri quasi preconfezionati da chi, forse, la nostra fusione non l’aveva capita o non l’aveva digerita.
Pazienza, su ogni tema ci stiamo rimboccando le maniche e lavorando quasi sempre in silenzio, facendo un passo per volta, compreso il tema dell’assistenza agli alunni. Ecco per quale ragione, forse, come scrive la mamma autrice della lettera, qualcuno si sente abbandonato: perché alle parole, alle tonnellate di parole quotidiane che si fanno, noi stiamo preferendo il lavoro, coscienti di aver ereditato una situazione straordinaria e di avere la responsabilità di riportare tutto, piano piano, alla ordinarietà, alla normalità.
Allora presto coinvolgeremo anche i genitori su questo tema, per renderli partecipi di quali sono le difficoltà incontrate e di cosa si sta facendo o si è già fatto per superarle, così come progressivamente coinvolgeremo l’intera comunità rispetto ai grandi temi della città, ma di una cosa potete stare certi: non siete affatto abbandonati, al contrario. Abbiamo scelto di lavorare silenziosamente ma incessantemente per riuscire a darvi, nel più breve tempo possibile, quelle risposte che chiedete a gran voce, di cui avete diritto, e che di certo non vogliamo negarvi.
(comunicato stampa)