I FATTI Il 13 maggio del 2017 la Questura di Cosenza – Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Squadra Volante aveva redatto una Comunicazione di Notizia Reato con cui si trasmettevano alla Divisione Anticrimine, alla Squadra Mobile e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari gli atti relativi agli accertamenti effettuati il giorno precedente a Mirto-Crosia su un’autovettura oggetto di ricerca internazionale.
Nello specifico, Ufficiali/Agenti di Polizia Giudiziaria, comandati per il controllo del territorio, a disposizione della UPGeSP della Questura di Cosenza, durante un posto di controllo avevano fermato e controllato un’autovettura con targa estera con alla guida l’imputato. Da un primo controllo a mezzo tablet la targa del veicolo era risultata oggetto di ricerca per cui erano stati disposti ulteriori approfondimenti a mezzo SO della Questura di Cosenza, contattando anche la Guardia di Finanza della Divisione SIRENE (l’unità operativa che mette in collegamento le autorità giudiziarie e di polizia degli Stati Shengen). Dagli accertamenti presso i terminali SDI – Shenghen risultava che il mezzo era segnalato come veicolo da rintracciare ai sensi di accordi internazionali di cui all’art. 38 Decisione SIS II, poiché oggetto di furto in altro Stato. Da qui, dopo aver contattato il centro nazionale del Ministero dell’Interno SIRENE, il sequestro della targa e del veicolo.
IL PROCESSO Per tali fatti, il 46enne C.M.N. è stato indagato, rinviato a giudizio e sottoposto a processo. All’esito dell’istruttoria dibattimentale il Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento delle richieste avanzate dall’Avv. Francesco Nicoletti, ha assolto l’imputato con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.
(comunicato stampa)