Cosenza – Con decreto della Corte dei Conti è stato dichiarato il dissesto finanziario del Comune di Cosenza, a causa delle enormi passività accumulatesi negli anni e di una mancata politica protesa al riequilibrio. I commenti politici di parte si susseguono quotidianamente, mettendo in evidenza ancora una volta le solite pecche di un sistema che, ormai, in Calabria ama addurre giustificazioni in caso di negatività presenti nel bilancio, mentre disconosce furbescamente gli elementari parametri fondanti di una gestione oculata degli Enti Locali. L’ignoranza, l’incapacità, la superficialità, l’ambizione, la supponenza, la mediocrità, il fare promesse inutili, la non severità contro chi evade il pagamento delle tasse comunali, la scelta di dirigenti e professionisti esterni ed ecc., sono alla base di questo dissesto che, sicuramente, parte da lontano ma accentuatosi di molto negli ultimi anni. Oggi i cosentini si chiedono: chi pagherà questo defoult finanziario? Gli Amministratori che hanno determinato una tale situazione debitoria saranno perseguiti dalla legge? E le aziende, le imprese, le cooperative impegnate nei servizi e nei lavori appaltati continueranno ad operare oppure saranno fermate perché le finanze del Comune lasciano a desiderare? Ed i Commissari, che saranno nominati per portare avanti un bilancio di equilibrio come si comporteranno?. Una volta era lo Stato a sanare le situazioni debitorie dei Comuni, oggi invece sono le stesse Amministrazioni Locali a dover trovare le risorse per “tappare” i buchi finanziari: e allora a questo punto il Comune metta in vendita i beni immobili che da anni conoscono un lento degrado oppure sono bisognevoli di interventi manutentivi e, poi, con coraggio metta fine all’evasione dei tributi comunali. Non vorremmo, e l’Ugl I.A. sarà vigile, che si proceda all’aumento delle tasse comunali già abbastanza incalzate dopo la dichiarazione di pre-dissesto, andando a penalizzare pesantemente quei cittadini sempre puntuali nel pagamento dei tributi; e poi, le aziende e le stesse cooperative non abbiano a subire ritardi o danni o anche eventuali richieste di decurtazione delle loro spettanze: sarebbe una vera iattura, una problematica sociale incombente assai difficile da gestire in quanto imprenditori e lavoratori si troveranno a vivere una stagione di grande disagio per il comportamento poco accorto e anche avventato di chi è stato eletto per amministrare la cosa pubblica (Comunicato stampa).