«Il 7 settembre scorso Oliverio firmava l’ennesima ordinanza contingibile ed urgente, con la quale si chiedeva ad alcuni Comuni di avviare le procedure per la riapertura o l’ampliamento delle discariche. Un atto che decreta in maniera inconfutabile il fallimento del Piano dei Rifiuti approvato nel 2016, rimasto inattuato e comunque inadeguato rispetto a ciò che la normativa europea prevede. Entro il 5 luglio 2020 la Regione Calabria dovrà presentare un piano regionale di gestione dei rifiuti riveduto in linea con la revisione della normativa dell’UE che stabilisce nuovi obblighi riguardanti, tra l’altro: la prevenzione dei rifiuti, la raccolta differenziata, obiettivi di riciclaggio più ambiziosi e un obiettivo di riduzione del numero di discariche le quali, al contrario, continuano a rappresentare un elemento fondamentale per la gestione calabrese del ciclo dei rifiuti».
«I cittadini hanno già pagato abbastanza, in termini di salute pubblica ed economici, le politiche fallimentari, tanto quelle del centro destra quanto quelle del centro sinistra, in materia di gestione di rifiuti. In Calabria permangono 30 discariche illegali (di cui 16 ancora da chiudere) una situazione che ha contribuito alla sentenza di condanna per l’Italia della Corte di giustizia dell’UE del 2 dicembre 2014».
«La vera sfida per chi governerà la Calabria dopo il 26 gennaio – conclude la Ferrara – sarà quella di garantire ai cittadini una gestione ordinaria dei rifiuti, una graduale ma concreta riduzione della loro produzione e quindi aiutare la nostra regione a compiere la transizione verso una economia circolare. Temi cari al Movimento 5 stelle che negli anni in Calabria ha condotto su queste tematiche battaglie importantissime». (COMUNICATO)