Siamo stati facili profeti quando denunciammo che la questione del sito industriale era troppo importante per poter essere trattata a livello locale. Serviva e serve ancora un tavolo nazionale che veda insieme il Governo, la Regione, fin qui totalmente latitante come lo è sul sostegno al nuovo Comune di Corigliano Rossano, i sindacati ed il Comune.
Tre anni di presa per i fondelli. Progetti turistici illustrati in Centrale dai grandi dirigenti alla regione, ai sindacati, alla città. Poi il Consiglio Comunale chiamato ad esprimersi su proposte di Enel e pronunziatosi all’unanimità. Infine due anni di silenzio. Anzi no. Di avvio dello smontaggio anche senza le dovute autorizzazioni di legge, tergiversazione e tatticismo. Poi la ripresa in grande stile dello smontaggio che pure era incluso nel budget di Future-e, il nuovo piano industriale 2020-2020 e dunque il disvelamento del grande imbroglio. Enel dichiara che Future-e è stato uno scherzo. Ce il business dello smontaggio se lo fa da sola, che di caratterizzare l’area sotto gli impianti non se ne parla che, magari, teniamo attivi i due turbogas!
Ed ecco svelata la grande truffa. Dopo aver lucrato per anni, dopo aver silenziosamente esodato oltre 300 dipendenti, dopo non aver rispettato le convenzioni ancora oggi vigenti, aver eseguito lavori abusivi, Enel dichiara candidamente che “abbiamo scherzato”.
Ora si lanci una vertenza territoriale, Il Presidente della Regione e gli altri candidati si schierino apertamente ed il Sindaco insieme con i sindacati di metta a capo di una vera e propria rivolta di popolo. Non c’è altro da fare.
Tonino Caracciolo
Corigliano-Rossano Futura