Crotone – Prendendo spunto da quanto riferiscono i media locali circa l’autorizzazione richiesta da tre società calabresi all’Autorità Portuale di Gioia Tauro di far partire dal porto di Crotone le balle di combustibile solido secondario (Rdf) ricavato dal trattamento dei rifiuti, per indirizzarlo verso gli inceneritori dell’Europa centro-orientale, e all’accordo stipulato da quelle con la crotonese MG S.r.l.s. forse in vista dello smaltimento di altre e più ‘inquietanti’ categorie di rifiuti, mi accingo a presentare una interrogazione ai ministri dell’Interno, dell’Ambiente e della Salute.
La MG S.r.l.s., infatti, a quanto leggo, avrebbe contratti in esclusiva con i titolari di termovalorizzatori in vari Paesi e una partnership con una holding inglese che ha investito nell’acquisizione di spazi negli impianti esteri.
Ritengo che la decisione di autorizzare che il porto pitagorico, peraltro limitrofo al centro storico, sia usato e attrezzato a quello scopo sia un grave errore, discutibile in sé, poiché forza la comunità locale, già piagata sul piano sanitario e ambientale, a legare in via esclusiva presente e futuro alla movimentazione dei rifiuti, e anche per le molte prevedibili criticità tecniche.
Soprattutto, l’opacità che spesso accompagna simili operazioni s’impone, in questo caso, fin dall’inizio: quali garanzie può offrire la MG S.r.l.s., società catalogata quale microimpresa, per ottenere la fideiussione necessaria al rilascio dell’autorizzazione per traffico transfrontaliero? Benché dichiari che “il suo management vanta una comprovata esperienza pluriennale nell’erogazione di servizi e assistenza amministrativa per import/export di merci” (http://www.mgkr.it/chi-siamo.html), la Società conta un unico socio nonché amministratore, la sig.ra Giuseppina Graziano, senza alcuna pregressa carica societaria, e solo 2 dipendenti; presenta inoltre un capitale sociale di 1.500 euro e l’ultimo bilancio approvato evidenzia un utile pari ad euro 16.564. Tutto ciò, unitamente al fatto che il sig. Massimiliano Arcuri avrebbe partecipato alla conferenza dei servizi in qualità di delegato della MG S.r.l.s., società non iscritta all’Albo Gestori Ambientali, potrebbe far nascere il sospetto che la sig.ra Graziano sia una prestanome e la MG S.r.l.s. una derivazione del Gruppo Arcuri, peraltro già legato al Gruppo Vrenna nella Società Consortile Politecno (cessata nel 2007). Quale credibilità può mai avere, allora, l’iscrizione della MG S.r.l.s. in White List se non c’è garanzia della effettiva gestione da parte della titolare? E come dimenticare i guai giudiziari del sig. Arcuri, risolti con l’assoluzione in Cassazione (2015), per l’attività della Recycling S.r.l. proprio nel porto di Crotone? (Comunicato stampa).