Ho appreso in queste ore di una operazione della Tenenza della Guardia di Finanza di Montegiordano (che aderisce al Gruppo di Sibari) con la quale sono stati scoperti e denunciati ben 41 soggetti che, sfruttando vari artifici di dubbia natura, erano arrivati a vedersi assegnato il reddito di cittadinanza percependo anche importi fino a 900 euro mensili ma in realtà s’è scoperto, in diversi casi, che gestivano anche delle attività: un uomo svolgeva l’attività di fotografo dei matrimoni, una donna gestiva un bed & breakfast.
Per loro il Reddito di Cittadinanza è stato sospeso e si procederà al recupero di quanto percepito indebitamente oltre alla denuncia alla competente Procura della Repubblica di modo che la giustizia ora faccia il suo corso.
Quello che mi preme evidenziare, e per questo il mio plauso ai Finanzieri, è che ci sono dei problemi da limare nel sistema di assegnazione e fruizione del RdC. In numerosi i casi, infatti, le Fiamme Gialle hanno individuato indebiti percettori nonostante lavorassero regolarmente perché hanno violato l’obbligo di comunicare all’Inps, entro 30 giorni, le variazioni del reddito o del patrimonio nonché le altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio (come ad esempio l’avvio di una attività lavorativa o comunque la variazione della condizione occupazionale).
Oppure in altri casi venivano utilizzate delle “residenze di comodo”, in cui i soggetti controllati avevano trasferito, in modo fittizio, la loro residenza al fine di evidenziare un nucleo familiare ristretto e così ottenere un Isee (l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente) più basso in modo da diminuire la capacità reddituale del nucleo familiare. Segnalerò le anomalie a livello Ministeriale di modo che il Reddito di cittadinanza sia sempre più uno strumento per abbattere la povertà e non per ingrossare le tasche di persone senza scrupoli (Comunicato stampa).