Mediante una saracinesca manuale, la vasca sarebbe collegata al fiume Coscile dove sversa le acque raccolte.
Alcune notti fa, viste le avverse condizioni climatiche per le quali era stata emanata anche l’emergenza di allerta meteo, il fiume si è ingrossato e alzando il livello di portata, l’acqua del fiume si è invece riversata nella vasca di raccolta, poiché la suddetta saracinesca non era stata opportunamente chiusa in precedenza.
La vasca è munita anche di due pompe elettriche di sollevamento acqua che, pare funzionino, però, in barba ad ogni innovazione tecnologica, con un pulsante manuale, pertanto serve la mano dell’uomo per attivarle quando la vasca è piena.
Considerato quindi oltre alla saracinesca ancora aperta anche il non funzionamento delle pompe di sollevamento, l’acqua in entrata alzandosi di livello nella vasca ha fatto il suo percorso, inondando agrumeti ed uliveti, che presentano ancora il frutto sulle piante pronto per essere colto compromettendo in molti casi il raccolto.
Chiederò lumi a chi di competenza perché pare la causa di tutto ciò sia dovuta alla mancata vigilanza del personale preposto e degli organi competenti in virtù delle avverse condizioni meteo a cui ormai da giorni il nostro territorio è sottoposto.
Sarebbe bastato chiudere la saracinesca e sostituire le suddette pompe elettriche con alcune di nuova generazione a di maggiore portata che si attivano, però, automaticamente quando l’acqua nella vasca raggiunge il livello di pericolo.
La negligenza di qualcuno ha causato ancora una volta disastro e danni alla nostra agricoltura. Non si può andare avanti così. C’è bisogno di un cambio di passo soprattutto in queste situazioni.
Senatrice Rosa Silvana Abate
Capogruppo M5S Commissione “Agricoltura”
26 dicembre 2019
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