Elezioni comunali di giugno 2016: il punto dolente sta proprio nel rapporto tra parole e fatti.
Sullo stato dall’attuazione del programma presentato nel 2011 dalla lista che sostenne l’attuale sindaco uscente (“Viviamo cariati insieme”) e che ottenne 1936 voti, pari al 36,23% dei voti validi espressi, i conti proprio non quadrano.
Quanti concittadini ricordano tutte le promesse fatte in campagna elettorale dalla lista che hanno votato?Pochi, certamente. E ancora meno sono coloro in grado di dire quante promesse sono state mantenute. Non c’è il tempo e a volte neanche la capacità (e lo diciamo anche per noi stessi) di seguire tutte le vicende comunali. E così si dimentica e ci si presenta al successivo appuntamento elettorale senza avere dati concreti sui quali basare le proprie scelte. Ci si affida all’istinto, alla simpatia verso questa o quella lista (“No, quelli no perché sono di destra; mamma mia, quelli assolutamente no, ho sentito dire che sono di sinistra, e magari mangiano ancora i bambini; quelli poi non li voterò mai, lungi da me”).
Fantasie: contano i numeri e, soprattutto, i fatti. Le parole, e ancor di più gli impegni, devono avere il giusto valore valore. Per non dimenticarlo, questo valore, proviamo a rinfrescare la memoria ed a catalogare tutte le promesse non mantenute, o parzialmente mantenute, che risalgono addirittura al 2066, anno del primo mandato del sindaco Filippo Giovanni Sero. Tra promesse mantenute, non mantenute, parzialmente mantenute e generiche (si tratta di mere dichiarazioni di principio, impossibili da contestare e verificabili nella loro concreta realizzazione solo nel lungo periodo), ecco il dettaglio (ovviamente incompleto per nostro limite di comprensione).
In dieci anni si è completato (ma lo diciamo per carità di patria) il porto, il cinema teatro, le opere a difesa della costa e il restauro (eufemismo) della cinta muraria. Lungo l’elenco dei “sogni”: Antiquarium, Biblioteca Comunale ed un Centro di Biologia Marina. Risanamento Centro Storico. Area Fieristica. Strade, parcheggi pubblici e opere di verde pubblico e di arredo urbano in genere. Progetto di Parco Archeologico della Sila Jonica Cariati – Terravecchia con finanziamento POR Calabria 2000/2006 Misura 2.1. “Casa delle Culture” comunale in grado di offrire vari servizi: sale riunioni, mediateca, videoteca, centri internet, sale mostre, sedi delle associazioni del volontariato ed altre funzioni affini. Anfiteatro all’aperto in stile antico. “Piano colore” per le abitazioni del Lungomare. Ripristino della viabilità interna. Realizzazione di una “bella” Piazza a Cariati Marina. Rete di ospitalità Turistica d’Eccellenza (R.O.T.E.) secondo il modello ben consolidato dei “Borghi Autentici d’Italia”. Impegno a migliorare la qualità dell’acqua potabile (rifacimento rete idrica, informazione ai cittadini mediante pubblicazione delle risultanze analitiche delle acque). Raccolta differenziata dei rifiuti e tutta la problematica ad essi connessa. Istituzione di un numero verde per le emergenze personali e familiari. Abbattimento delle barriere architettoniche. Creazione di una “banca del tempo”. Tutela dell’artigianato attraverso progetti di formazione in collaborazione con l’Istituto Professionale di Cariati. Fornitura dei servizi nella Zona industriale. Incentivazione ai prodotti tipici della tradizione agricola e marinara. Servizi sociali. Salvaguardia della struttura ospedaliera cittadina “Vittorio Cosentino”. In bilico ci sono le cattedrali: l’isola ecologica; il Mercato ittico; Palazzo Chiriaci (l’edificio, strutturato su più piani, con vasta mansarda e invidiabile veduta sul paese antico, accanto a rilevanti testimonianze della civiltà contadina e della civiltà marinara,dovrebbe ospitare anche quei reperti storici di cui il nostro territorio è deposito autorevole e inesauribile ed essere sede di un Museo demo – antropolgico) e la “bretella” tra la ss 106 e l’ex ss 108 ter. Ed ancora il Piano comunale di spiaggia; l’elaborazione del regolamento edilizio; le “Politiche per il controllo del Territorio; la “Lotta all’inquinamento elettromagnetico ed acustico, dello smaltimento dei materiali di risulta dell’attività edilizia, del risparmio energetico, ecc..; la “Promozione, in collaborazione con le istituzioni scolastiche ed educative del territorio, di iniziative ed attività finalizzate alla convivenza civile e democratica e atte a sviluppare nella cittadinanza e, soprattutto, nelle nuove generazioni, principi di solidarietà e rispetto del “diverso da sé”. Ma siamo sicuri che l’elenco non è completo per difetto. Così concludevano i nostri amministratori il programma presentato agli elettori il 16 aprile di 5 anni fa: “È per la Comunità e nella Comunità che dobbiamo costruire il nostro futuro, annullando – in un certo senso – la distinzione tra Amministratori e Amministrati, lavorando insieme, fianco a fianco, dialogando e arricchendoci delle reciproche esperienze e guardando avanti. Il domani è difficile, ma può essere migliore”. Quel “domani” è oggi, ed è maledettamente complicato. “Come si vede le nostre idee per lo sviluppo di Cariati e la crescita culturale di Cariati non prevedono, se si escludono particolari interventi più di competenza sovracomunale, grandi investimenti, ma richiedono più che altro un forte coinvolgimento dei cittadini e soprattutto la disponibilità da parte degli amministratori e di coloro i quali collaboreranno con gli amministratori a lavorare con abnegazione e grande senso di responsabilità, coscienti che da questo loro impegno può nascere una Cariati più bella, più ospitale e con un futuro più promettente per i nostri figli”. Amen.